In due giorni di riunioni, la giuria ha discusso e valutato un’enorme quantità di presentazioni per un totale di 169 progetti. Ma è possibile comprendere e valutare un progetto in così poco tempo?
Tutti i membri della giuria hanno potuto visionare e studiare i dossier già in precedenza. In seguito, abbiamo lavorato in due modi diversi: prima, come giuria, ci siamo fatti una rapida idea di tutti i progetti, poi, ci siamo divisi in tre gruppi di lavoro a rotazione.
Lavorando in gruppi di sei membri abbiamo esaminato approfonditamente tutti i progetti e abbiamo cercato di fare una prima selezione: in questo modo abbiamo potuto discuterne in maniera mirata. Tutti insieme abbiamo poi confrontato le nostre preferenze provvisorie, avvicinandoci così a una scelta.
Per la valutazione dei progetti vi siete serviti degli otto criteri del sistema Davos per la qualità nella cultura della costruzione. In che modo questo strumento si è dimostrato valido nel processo di valutazione finora?
Il sistema Davos per la qualità nella cultura della costruzione è un ottimo strumento per esaminare un progetto da diverse prospettive: funziona come una sorta di lista di controllo e ci ha aiutato a valutare i progetti da più punti di vista. Poiché i criteri prendono in considerazione numerosi aspetti, supportano il metodo di lavoro di una giuria interdisciplinare come la nostra. Questo non significa però che un’architetta sia responsabile solo della bellezza e un ingegnere solo dell’economia o della funzionalità. In un certo modo, questo ci garantisce di rendere merito alla complessità della progettazione e della costruzione già quando lavoriamo in gruppo. In questo senso si è dimostrato un valido strumento.
Cosa contraddistingue i progetti della shortlist? Quali sono le similarità e quali le differenze?
È una selezione fantastica. I nove progetti hanno un profilo chiarissimo, sono brillanti da un punto di vista concettuale, il contenuto è ben fatto e vengono implementati in modo convincente. I progetti candidati spaziano da bozze in piccola scala fino a progetti in grande scala. Tra questi ci sono concetti che hanno molto a che fare con il paesaggio e la natura, ma anche progetti di costruzione classici, nonché progetti di nuove costruzioni importanti e degni di nota e lavori di ristrutturazione e ampliamento. Tra tutte queste differenze c’è però anche qualcosa che li accomuna: una sensibilità per l’edilizia circolare in senso ampio.
L’ambiente deve essere inteso come un ciclo di cui bisogna far parte quando si costruisce; dobbiamo pensarci in un contesto di un’ecologia più ampia, poco importa se si costruisce con materiali nuovi o vecchi. Vedo che questo pensiero si riflette in tutti e nove i progetti, sia attraverso il riutilizzo fisico di un edificio, sia lavorando con materiali da costruzione che provengono dalle immediate vicinanze di un progetto edile. Anche un intervento sottile e minimo è una possibile strategia che nasce da questa consapevolezza. Ed è per questo che non abbiamo selezionato alcun progetto prudente o cauto. Al contrario è una selezione di progetti che mostrano una forte volontà di creare. Questo era molto importante per noi in quanto giuria.
Cosa le rimane da questa esperienza come membro della giuria a livello personale e professionale?
Per me è un onore poter far parte di una giuria di questo calibro, sicuramente mi permette di imparare molto. Anche da un punto di vista professionale è un grande privilegio poter scoprire in un’unica occasione una grandiosa selezione di progetti moderni e vedere cosa succede nel Paese. Progettare e costruire è una questione interdisciplinare che va ben oltre le proprie valutazioni e le proprie idee. Per questo sono importanti un approccio analitico e conoscenze multidisciplinari.
I PROGETTI DELLA SHORTLIST
- Sieben Eingriffe in Monte
- Umnutzung «Wohnen im ehemaligen Weinlager», Basilea
- Hirtenweg Siedlung, Riehen
- Vision territoriale transfrontalière 2050, Grand Genève
- Englische Anlagen, Berna
- Energetische Sanierung Telli B & C, Aarau
- Elys, Basilea
- Extension et rénovation de l’école primaire de Riaz
- Schulhaus Allmend, Zurigo-Manegg
LA GIURIA
La giuria del Prix SIA è composta di esperti selezionati in virtù della loro sensibilità nei confronti di una cultura della costruzione di qualità e in virtù del loro impegno, profuso concretamente, nel promuovere un ambiente di vita più sostenibile. Formata da dieci membri, uomini e donne, tra cui professionisti come pure esponenti del mondo accademico conosciuti a livello internazionale, la giuria riassume in sé la molteplicità degli approcci e delle discipline contemplate dalla cultura della costruzione: dall’architettura all’ingegneria, includendo altresì l’urbanistica, l’impiantistica degli edifici e la scienza dei materiali.
Emanuel Christ Presidente della giuria – Architetto ETH SIA FAS, Prof. ETHZ, Harvard GSD,
Christ & Gantenbein, Basilea,
Catherine De Wolf Architetta e ingegnera, Prof.ssa ETHZ, direttrice del laboratorio di ricerca Circular Engineering for Architecture, membro SIA
Guillaume Habert Dottore in geologia e scienze della terra, professore associato in costruzione sostenibile presso l’ETHZ, membro SIA
Nathalie Mongé Architetta paesaggista e urbanista-pianificatrice, docente alla HEPIA e partner dello studio apaar di Ginevra
Elli Mosayebi Architetta ETH SIA FAS, Prof.ssa ETHZ, EMI Architekten, Zurigo
Werner Sobek Architetto, ingegnere, dottore, fondatore dell’Istituto delle strutture leggere (ILEK), Università di Stoccarda Werner Sobek AG, Stoccarda
Marco Waldhauser Ingegnere RVC SIA, CEO Waldhauser + Hermann AG, Münchenstein
Cristina Zanini Barzaghi Ingegnera civile ETHZ SIA, municipale di Lugano, capodicastero Immobili, Zanini Gozzi Sagl, Paradiso
Magali Zuercher Architetta EPFL, urbanista FSU, presidente e direttrice associata di urbaplan, Losanna
I progetti candidati saranno discussi nell’ambito del Prix SIA Talks tra i membri della giuria. I Talks saranno registrati e disponibili da metà marzo su prixsia.ch.
L’intervista completa sarà pubblicata su TEC21 4/2024 del 23 febbraio e su espazium.ch
Intervista a cura di Natalie Schärer