Presidente Galfetti, iniziamo col presentare l’associazione. Che cosa è la CAT e quali sono i suoi compiti?
La Conferenza delle Associazioni Tecniche del Canton Ticino (CAT) accorpa le Associazioni di categoria dei settori dell’ingegneria, dell’urbanistica e dell’architettura. L’esigenza di riunirsi, coordinare e rappresentare, in un unico gremio, gli intenti comuni delle varie Associazioni risale al 1984, data del primo accordo ufficiale tra Presidenti. Dal 2011 la CAT è nominata interlocutrice unica verso il Consiglio di Stato e l’Amministrazione cantonale.
Per far fronte ai cambiamenti avvenuti nel settore della costruzione e per affrontare le nuove sfide del mercato del lavoro che toccano pure gli architetti e gli ingegneri, i Comitati delle Associazioni affiliate alla CAT hanno avviato nel 2015 un processo di professionalizzazione delle strutture interne e di potenziamento delle attività a favore dei soci che si è concluso nell’ottobre 2017. La CAT si pone come piattaforma d’incontro tra le varie Associazioni e facilita lo scambio informativo e collaborativo, coordinandone le attività e favorendo il miglior raggiungimento di scopi e obiettivi comuni, si fa inoltre promotrice dello sviluppo di una migliore e oggettiva informazione riguardo tematiche del settore della progettazione, ponendosi verso l’esterno con il ruolo d’interlocutore qualificato.
Gli scopi dell’Associazione possono essere così riassunti:
- tutelare e promuovere gli interessi comuni dei soci, ovvero delle Associazioni che la compongono. Per attuare questo scopo la CAT è legittimata ad intraprendere le azioni necessarie;
- coordinare le attività e le azioni delle associazioni promuovendo al contempo la corretta concorrenza (ad esempio tramite Concorsi di progetti o Mandati di studio in parallelo) quale strumento per ottenere la migliore qualità nel territorio;
- promuovere l’informazione e il dibattito fra le Associazioni sull’esercizio delle arti tecniche e sui temi emergenti, in particolare nell’ambito professionale, culturale, giuridico e padronale;
- informare e proporsi quale interlocutore privilegiato e autorevole nei confronti delle Autorità.
Lei da qualche mese è stato designato presidente dell’associazione. Ci spiega quali saranno i suoi obiettivi prioritari?
Certamente prima di tutto quello di concentrare gli sforzi per concludere alcuni temi da tempo in discussione ed elaborazione (ad esempio riuscire ad avere la procedura a due fasi nella Legge edilizia), poi quello di ascoltare al massimo le esigenze delle Associazioni che compongono la CAT riunendo i temi e poter quindi farsi portavoce unica e credibile verso le Autorità. Al contempo sarà per me fondamentale avere e ricercare i migliori rapporti possibili con le Autorità Cantonali e Comunali e le altre Associazioni in modo da consolidare questo ruolo di coordinamento delle tematiche che coinvolgono le professioni di architetto e ingegnere e potendo così difendere con successo le problematiche che emergono. Sarà una priorità trovare anche nuovi, ed eventualmente migliori, modi di interloquire con i partner esterni, aspetto che merita uno sforzo supplementare a quanto già viene fatto ora (per farlo bisogna infatti prima di tutto anche comprendere le motivazioni della controparte, in modo da riuscire a comprendere come trovare il giusto accordo).
Voi avete anche un rapporto diretto con le istituzioni cantonali e in particolare con il Governo. Su quali temi vi interpellano?
Cerchiamo di avere dei rapporti diretti e costanti con le istituzioni cantonali, ma anche con quelle comunali e in generale con tutti quanti si occupano della “cosa” pubblica. Incontriamo annualmente il Governo, dei rappresentanti del Parlamento, come pure organizziamo incontri con i Municipi su temi generali ma anche puntuali. Attraverso le Associazioni che rappresentiamo, le nostre commissioni che si occupano di procedure edilizie e urbanistiche e i vari gruppi di lavoro, raccogliamo tutte le segnalazioni e le richieste che arrivano dalle professioniste e dai professionisti che lavorano in Ticino per portarle all’attenzione di tutti coloro che si occupano della gestione del territorio e dei beni pubblici. Il nostro intervento è specialmente indirizzato alla valorizzazione delle nostre professioni e a promuovere le corrette procedure da adottare per progettare al meglio possibile con la migliore qualità del costruito, pubblico e privato. In genere siamo interpellati e coinvolti per tutte le procedure di modifica di legge e al momento delle modifiche di strumenti pianificatori a cui la legge impone una consultazione pubblica. Questi sono momenti privilegiati per far conoscere la nostra opinione in merito. Importante sarà fare in modo che le Autorità considerino meglio che in passato queste osservazioni e la visione di chi ogni giorno si confronta con problematiche specifiche e concrete.
Quali sono i grandi progetti urbanistici sui quali vi chinerete nei prossimi mesi e anni?
Innanzitutto, vorrei evidenziare che, per trattare il tema inerente alla pianificazione del territorio del Cantone Ticino, la CAT ha costituito la Commissione Tecnica Urbanistica e Architettura (CT UA) e che tre delle Associazioni appartenenti alla CAT, la Federazione Svizzera degli Urbanisti (FSU), la Società Svizzera degli ingegneri e degli architetti (SIA) e la Federazione degli architetti svizzeri (FAS), sono particolarmente attive su questi temi. La CT UA ha già avuto in passato un ruolo attivo ad esempio nella richiesta della costituzione delle commissioni urbanistiche per le nuove realtà cittadine ticinesi nate dalle aggregazioni degli ultimi anni (che non si occupano quindi più solo dei nuclei ad esempio), nell’esito dell’applicazione della scheda R6 del Piano direttore che auspichiamo sia frutto di un progetto di Piano comunale/urbanistico e non solo di ricerca di far “quadrare i conti” relativi alla quantità di zona edificabile ammessa dalla scheda stessa. Inoltre la Commissione concorsi (della SIA) ha anche un ruolo fondamentale nei comparti di grandi dimensioni e quindi spesso strategici per promuovere l’utilizzo di messe in concorrenza onde permettere di ottenere il migliore progetto da realizzare.
Il nuovo CCL di ingegneri e architetti è entrato in vigore lo scorso anno. È possibile fare un primo bilancio?
Il ruolo trainante per l’introduzione del Contratto collettivo di lavoro per gli ingegneri, gli architetti e le professioni affini, è stato svolto dall’Associazione degli studi d’ingegneria e architettura ticinesi (ASIAT). Il Consiglio di Stato ha decretato la sua obbligatorietà generale a partire dal 01.01.2021, son quindi oramai più di tre anni che il CCL è una realtà consolidata nel mondo della progettazione ticinese. L’introduzione del contratto collettivo di lavoro (CCL) per gli ingegneri, gli architetti e professioni affini in Ticino offre diversi vantaggi significativi. In primo luogo, il CCL migliora le condizioni di lavoro stabilendo standard minimi per salari, orari di lavoro, ferie e altre indennità, garantendo una protezione uniforme per tutti i lavoratori del settore e contribuendo alla salute e sicurezza sul posto di lavoro. In secondo luogo, il CCL aiuta a stabilizzare il mercato del lavoro prevenendo il dumping salariale e riducendo la concorrenza sleale. Stabilisce regole uniformi che favoriscono una competizione basata sulla qualità del lavoro invece che sul costo della manodopera, proteggendo così le aziende e i lavoratori dalle pratiche scorrette. Un altro vantaggio rilevante è il sostegno e il finanziamento della formazione professionale. Il CCL prevede fondi per la formazione continua, permettendo ai lavoratori di aggiornare le proprie competenze e favorendo la riqualificazione professionale. Questo supporto è essenziale per mantenere il settore competitivo e al passo con le innovazioni. Il CCL attribuisce inoltre alla commissione il potere di effettuare controlli sulle aziende per verificare che vengano rispettate le condizioni stabilite, promuovendo così la conformità alle norme e una maggiore trasparenza aziendale. Grazie a meccanismi di monitoraggio e all’applicazione di sanzioni per le infrazioni, si crea un ambiente di lavoro più regolamentato e responsabile, rafforzando la fiducia tra datori di lavoro, dipendenti e clienti. Inoltre, questi controlli permettono di identificare con precisione le esigenze del territorio, consentendo alla commissione, in collaborazione con l’ASIAT, di promuovere e finanziare la formazione di base nelle diverse discipline. In questo modo, si investe nella qualità della professione e nello sviluppo delle competenze dei lavoratori, migliorando complessivamente il settore.
A livello legislativo ci sono degli aspetti che intendete migliorare in favore della vostra categoria?
Certamente molti aspetti, a livello legislativo, sono da migliorare in favore della nostra categoria. Sono veramente molte le Leggi che coinvolgono direttamente o indirettamente il lavoro svolto dalle/dai progettiste/i che la CAT rappresenta. Penso alla Legge edilizia, alla Legge sullo sviluppo territoriale, alle Legge sulle commesse pubbliche, alla Legge sull’energia, a quella sulla protezione antincendio e quelle ambientali e naturalistiche e a molte altre ancora che influiscono particolarmente sulla progettazione architettonica, urbanistica e ingegneristica. Diventa quindi fondamentale il ruolo che la CAT svolge costantemente, come abbiamo visto in precedenza, con le istituzioni, il Governo e il Parlamento cantonale.