Da presidente del CdA come giudica l’attuale momento di BancaStato?
Sono molto soddisfatto dell’operato di BancaStato e degli importanti traguardi finanziari che l’istituto raggiunge di anno in anno. Ci lasciamo alle spalle due anni intensi, contraddistinti da una pandemia divampata in un momento oggettivamente già difficile per l’intero settore bancario, periodo anche caratterizzato dal protrarsi dei bassi tassi di interesse. Ciononostante il nostro modello di affari e i progetti strategici portati a termine dalla Banca hanno consentito di continuare a realizzare importanti crescite. Il raggiungimento di questi traguardi è anche una dimostrazione del fatto che i Ticinesi ci percepiscono sempre di più per ciò che siamo: la loro banca di riferimento. Ciò ci rincuora perché ci fa capire che siamo sulla strada giusta e che non dobbiamo smettere di ricercare ulteriori miglioramenti, così da continuare ad adempiere sempre meglio al nostro mandato pubblico.
La gestione dell’Istituto di credito cantonale è cambiata nel tempo? Quali le priorità che si è dato il CdA in questi anni?
Negli ultimi anni la crescita degli affari è stata costante e questo ha portato la Banca ad assumere un maggiore peso specifico sia a livello di mercato sia agli occhi dell’autorità di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA). Proprio nel 2021 l’Istituto è passato dalla categoria di vigilanza 4, ovvero “Banca di medie dimensioni”, alla categoria 3, vale a dire “Banca grande e complessa”. Per rispondere alla sua domanda, la maniera con cui il Consiglio di amministrazione vigila sull’andamento della Banca e ne controlla l’evoluzione delle direzioni strategiche, così come in passato, continua a richiedere molto impegno e dedizione; forse oggigiorno occorre dedicare più tempo ad assolvere aspetti destinati alla vigilanza più intensa a cui siamo sottoposti, dovuta non solo al passaggio alla categoria 3 ma, in generale, all’applicazione di norme che per il settore bancario si sono fatte più complesse. Le nostre priorità sono state molte, ma possiamo dire che abbiamo lavorato intensamente affinché la crescita del Gruppo BancaStato potesse continuare a svilupparsi in maniera armoniosa, promuovendo i propri valori sempre all’insegna della dovuta solidità finanziaria e delle auspicate redditività ed efficienza.
A grandi linee quali saranno le strade che BancaStato intende intraprendere nel 2022 e negli anni seguenti? Quale è l’obiettivo sul medio e lungo termine?
L’auspicio per il 2022 è naturalmente quello di confermare l’andamento positivo degli ultimi anni. Guardando all’orizzonte continueremo a lavorare proseguendo nella nostra strategia aziendale. Tra i nostri obiettivi principali figurano il miglioramento della redditività e della solidità, della soddisfazione della clientela, nonché specifici investimenti legati alla digitalizzazione.
Lei è al suo quinto anno da Presidente, dopo alcuni anni alla direzione. Mi traccia un bilancio personale di questo periodo?
Sì, a luglio di quest’anno la mia presidenza compirà cinque anni. È stato un periodo intenso, che ha richiesto tempo e attenzione, ma che ha saputo anche regalare molte soddisfazioni. Qualche esempio: in questi anni l’indice di efficienza “cost/income” è evoluto positivamente, così come la produttività, le nostre fonti di ricavo si stanno diversificando sempre di più e il nostro posizionamento di mercato è migliorato. Sono molto felice di constatare che tutti i risultati raggiunti durante questi anni dalla Banca vadano a vantaggio dei Ticinesi. Sono fiero di aver fatto e di poter continuare a fare la mia parte e guardo anche al futuro con un certo ottimismo: sono consapevole che collaboratrici e collaboratori dell’Istituto hanno le qualità e lo spirito giusto per affrontare con energia e convinzione le molte sfide che ci attenderanno in futuro.
Rivolgendosi ai vostri clienti (cittadini e aziende) che previsione fa per il 2022 di BancaStato?
Il 2022 ha le carte in regola per essere un anno di cambiamenti. Con l’auspicata normalizzazione della situazione pandemica la ripresa congiunturale dovrebbe continuare a dimostrarsi robusta, a tutto vantaggio dell’economia locale e nazionale. Secondo gli analisti l’anno in corso potrebbe poi costituire anche la svolta per quanto riguarda i tassi di riferimento. Dopo la Federal Reserve, ci si attende che la Banca Centrale Europea inizi entro la fine dell’anno il percorso verso il rialzo dei tassi. Ciò implicherebbe, a cascata, anche un cambiamento della politica monetaria della Banca Nazionale Svizzera, attualmente ancora improntata ai tassi negativi. Infine, nel 2022 il tema della sostenibilità, e più in generale della responsabilità sociale di impresa, continuerà ad essere al centro delle riflessioni bancarie, non solo per quanto riguarda gli investimenti, ma anche per le altre attività del settore.
Bernardino Bulla, Presidente del CdA di BancaStato