Come vede la situazione in Ticino?
Dipende dalla branca di appartenenza. Se prendessimo ad esempio il settore delle costruzioni, settore a cui mi sto dedicando in particolar modo, nel range temporale 2011-2019 (ante Covid) si ha un andamento sfavorevole se paragonato al resto della Svizzera: 120 infortuni professionali in Ticino all’anno contro i 97 nel resto della Svizzera come valore medio ogni 1000 lavoratori, per cui si può e si deve migliorare.
Come si potrebbero ridurre gli infortuni professionali?
Gli infortuni professionali si possono ridurre notevolmente, facendo un’analisi dei pericoli presenti sul posto di lavoro e quindi minimizzando i relativi rischi. Il cantiere ad esempio è un posto di lavoro mobile, ciò significa che i pericoli ad esso annessi sono in costante e continua modifica e proprio per questo è fondamentale conoscere la tipologia di lavoro e i relativi pericoli/criticità. La mia attività consiste anche nel proporre misure tecniche e organizzative nonché formare il personale: la formazione sta alla base della prevenzione.
In tutto questo ha fondamentale rilevanza il datore di lavoro. Infatti, si evidenzia come le Aziende che hanno un tasso di infortuni inferiore alla media lo debbano ad una partecipazione proattiva del datore di lavoro.
Cosa intende con partecipazione proattiva del datore di lavoro?
Intendo che ogni datore di lavoro (o la persona da lui delegata) è obbligato per legge a proteggere i propri lavoratori (Legge federale sull’assicurazione contro gli infortuni LAINF Art. 82 cpv 1) e pertanto deve valutare come farlo: ad esempio la cantieristica è definita come luogo di lavoro mobile ed è, pertanto, un pericolo particolare (Allegato 1 della direttiva CFSL nr. 6508); perciò vi è l’obbligo di ricorrere allo specialista SLPS, ovvero ad una figura di addetto alla sicurezza dedicata e competente alle tematiche della sicurezza e salute dei lavoratori.
Che consiglio vorrebbe dare ai datori di lavoro?
Vorrei ricordare ad ogni datore di lavoro di non sottovalutare mai le tematiche legate alla sicurezza e alla salute perché, per chi fosse meno lungimirante, potrebbe andare incontro a problematiche che neanche si poteva minimamente immaginare ed è per questo fondamentale rivolgersi agli specialisti SLPS; si pensi ad esempio all’ergonomia e ai danni che può portare una postura errata nel corso degli anni e le conseguenze per l’azienda.
Un’ultima dritta…
Un datore di lavoro deve far sicurezza fondamentalmente per motivi etici, economici e legali.
- Motivi Etici: un’azienda sana è un’azienda appetibile con lavoratori felici e soddisfatti del proprio datore di lavoro: un collaboratore in forma e soddisfatto è anche più produttivo! Un’azienda che vuole avere successo deve proteggere i propri collaboratori, poiché questi rappresentano una risorsa preziosa.
- Motivi Economici: uno studio ha dimostrato come per ogni Franco investito sulla sicurezza e salute dei lavoratori si ha un ritorno di 2.2 Franchi! Inoltre facendo prevenzione attiva, oltre a ridurre gli infortuni, si riesce a ridurre il premio obbligatorio SUVA. Investire nella sicurezza quindi conviene!
- Motivi Legali: la sicurezza sul lavoro e la salute dei lavoratori sono un obbligo legale: a tal proposito la LAINF art. 82 cpv 1 obbliga ogni datore di lavoro a prendere tutte le misure necessarie per esperienza, tecnicamente applicabili e adatte alle circostanze, per prevenire gli infortuni professionali e le malattie professionali.
Morgan Rosarno,
laureato in ingegneria industriale e specialista federale SLPS (sicurezza sul posto di lavoro e protezione della salute).