Le vetrate anticaduta sono vetrate progettate per impedire alle persone di cadere a un livello inferiore. Il rischio di lesioni in caso di impatto deve essere ridotto al minimo. Inoltre, l’area sottostante non va resa pericolosa a causa di eventuali schegge. Le vetrate anticaduta devono essere in grado di assorbire in modo sicuro sia gli impatti simili a urti sia gli effetti statici. I componenti che proteggono dalla caduta devono essere verificati in conformità alle norme tecniche di costruzione.
Dal punto di vista della fisica della costruzione e dell’architettura, vi è una crescente richiesta relativa all’utilizzo di elementi apribili come finestre e porte-finestre al posto di vetrate fisse, parapetti e protezioni. Nel caso in cui le ante di queste finestre a tutta altezza vengano aperte parzialmente o completamente per la ventilazione, la pulizia e la manutenzione, non vi è alcuna protezione anticaduta. Finestre apribili che necessitano di una protezione anticaduta non rientrano in una categoria di prodotti da costruzione regolamentati, in quanto non esistono norme tecniche di costruzione né regole tecniche generalmente riconosciute. Tuttavia, queste finestre vengono utilizzate in molti immobili.
Si pone pertanto la questione sul come garantire e verificare la sicurezza contro le cadute.
In linea di principio spetta a chi partecipa alla costruzione garantire il rispetto delle norme di diritto pubblico. Vista la costante richiesta, ift ha sviluppato un concetto di test per finestre apribili con requisiti di protezione anticaduta.
Quali requisiti sono richiesti per le finestre con limitatori di apertura?
I requisiti generali relativi alle finestre sono stabiliti dalla norma Finestre SIA 331. Le caratteristiche prestazionali sono regolate dalla dichiarazione di prestazione in conformità alla norma di prodotto armonizzata SN EN 14351-1. Le finestre anticaduta devono essere in grado di sopportare i carichi previsti.
Estratto dalla norma SIA331
2.7.4 Protezione personale
2.7.4.1 Le finestre devono essere progettate e costruite in modo tale per cui il funzionamento e la manutenzione non presentino rischi.
Estratto dalla norma SN EN 14351-1
4.8 Capacità di carico dei dispositivi di sicurezza
I dispositivi di sicurezza (ad esempio dispositivi di fissaggio e chiusure di sicurezza, dispositivi di ritenuta e dispositivi di sicurezza fissati per la pulizia) devono, quando presenti e in funzione, rispettare le istruzioni per l’uso pubblicate dall’ente produttore, proteggere l’anta della porta o essere in grado di trattenere l’anta della finestra nella posizione più sfavorevole (ovvero posizione, direzione) per 60 secondi sotto un carico di 350 N.
Questa soglia di resistenza deve essere verificata mediante prove in conformità alla norma SN EN 14609 o SN EN 948 (metodo di riferimento) o mediante calcolo.
I profili del telaio devono trasmettere i carichi verificatisi nella vetratura/tamponamento all’interno dell’edificio. Nel caso di finestre anticaduta, le parti portanti della struttura, compreso l’ancoraggio nella struttura, devono essere conformi alle norme tecniche di costruzione pertinenti.
La prova può essere effettuata tramite prove dinamiche (prova del pendolo) o tramite prove statiche (capacità di carico).
Nelle prove statiche per il fissaggio alla struttura dell’edificio è necessaria una capacità di carico per punto di fissaggio > 2,8 kN (carico di rottura) nella relativa direzione di carico. La trasmissione del carico dall’elemento anticaduta alla struttura portante deve essere verificata tramite la statica della finestra. Nel caso descritto, l’utilizzo di limitatori di apertura impedisce generalmente l’apertura completa dell’anta.
I requisiti prestazionali relativi alla robustezza, alla funzionalità a lungo termine e alla resistenza alla corrosione della ferramenta per finestre anticaduta vengono definiti nella serie di norme SN EN 13126 ff.
La ferramenta e il limitatore di apertura devono soddisfare almeno i requisiti di funzionamento continuo pari a 20.000 cicli e una resistenza alla corrosione classe 5. La classe di sicurezza, per limitatori di apertura e finestre con apertura verso l’interno, viene fissata a 3/3. La classe “3/x” corrisponde a una larghezza di apertura < 89 mm mentre “x/3” corrisponde a una prova del pendolo nella direzione di apertura con un’altezza di caduta di 450 mm durante la prova d’urto. Questo copre anche il caso di carico del vento per una finestra chiusa ma non bloccata.
La ferramenta e il limitatore di apertura devono poter funzionare contemporaneamente nel profilo del telaio della finestra proprio come ci si aspetta dal tassello e la vite in relazione al concetto di sicurezza riferito al fissaggio del telaio alla struttura dell’edificio. Tuttavia, poiché non tutte le combinazioni di ferramenta e limitatori di apertura sono state testate, è necessario valutarne le interazioni rispettivamente la distribuzione delle forze (angoli, distanze, ecc.).
Validazione relativa a situazioni di stress tramite test
Dal momento in cui si testano finestre apribili, dotate di protezione anticaduta, sono principalmente tre gli aspetti interessanti:
- il comportamento sotto carico dinamico (funzionamento errato, impatto, ecc.)
- la durabilità in presenza di utilizzo ripetuto (uso normale, test di funzionalità a lungo termine)
- la resistenza contro tentativi di manipolazione (modifica non autorizzata di componenti rilevanti per la sicurezza).
A seconda del progetto previsto, delle condizioni d’installazione e dei requisiti speciali, nonché dei requisiti richiesti dall’autorità omologante, possono variare anche i campioni di prova, i punti focali e i contenuti delle prove. Ciò richiede uno stretto coordinamento preventivo tra le parti coinvolte.
Carico d’urto nella direzione d’impatto dall’interno verso l’esterno
Le finestre anticaduta devono poter soddisfare tutti i requisiti sia quando sono chiuse sia quando sono aperte con il limitatore di apertura in battuta. Il criterio identificativo del guasto è rappresentato dallo strappo o il danneggiamento del limitatore di apertura, che compromette la funzione protettiva.
Durabilità in caso di utilizzo ripetuto
La durevolezza dei limitatori di apertura deve poter essere garantita aprendo e chiudendo ripetutamente l’anta – il cui peso e formato dovranno essere estremi – testandone la funzionalità a lungo termine. L’anta, nel momento dell’apertura, viene fermata esclusivamente dal limitatore di apertura. La velocità di riferimento di 0,5 m/s risulta essere indipendente dalla massa dell’anta e deve essere raggiunta prima che venga raggiunta la posizione di apertura limitata prevista. Il numero di cicli stabilito è di 20.000.
Protezione contro le manomissioni
Il fissaggio del limitatore di apertura e/o, in caso di sistemi a due parti, del meccanismo di chiusura deve essere protetto con misure adeguate contro manipolazioni non autorizzate quali smontaggio e allentamento, mediante piccoli attrezzi, dei componenti rilevanti per la sicurezza.
È possibile presupporre un livello di protezione sufficiente contro le manipolazioni anche nel caso in cui i componenti siano stati installati in modo tale da rendere impossibile l’accesso dal lato attaccabile.
Un attacco manuale mira a compromettere il meccanismo di protezione. Il test si ritiene superato nel caso in cui l’ampiezza massima di apertura venga mantenuta grazie a strumenti specificati ed entro il tempo di attacco. I test descritti si basano l’uno sull’altro e devono essere testati seguendo l’ordine indicato nel concetto di test ift.
Tra le sezioni di prova vengono eseguiti un test visivo e funzionale e un test relativo all’ampiezza di apertura sotto precarico all’altezza della maniglia.
Controllo relativo alla larghezza di apertura
La larghezza di apertura di una finestra anticaduta è limitata a un massimo di 89 mm. Ciò impedisce anche il passaggio di bambini piccoli di età compresa tra i nove e i dodici mesi, in conformità al CEN/TR 13387. Il test viene considerato nullo nel caso in cui la dimensione di apertura venga superata anche in un solo punto. Nell’ambito del processo di approvazione, l’autorità competente può – a seconda delle condizioni locali e di pericolo – specificare una larghezza di apertura diversa (ad esempio <120 mm ), che deve poi essere testata nell’ambito del processo di verifica.
La variazione dell’ampiezza di apertura tra le singole fasi di prova è limitata a un massimo del 10% dell’ampiezza di apertura impostata e misurata prima della prova e non deve mai superare la dimensione specificata. Queste specifiche si applicano anche nel caso in cui l’ampiezza di apertura derivi da elementi fissi aggiuntivi e dall’anta, ad esempio per gli elementi di inserimento nelle facciate a montanti e traversi.
Conclusione
Le finestre con limitatori di apertura possono essere utilizzate anche come elementi di protezione anticaduta. Grazie al concetto “test ift”, descritto sopra, è possibile testare e valutare diverse combinazioni. Sulla base di un’analisi dei rischi è possibile definire il livello di sicurezza e l’ampiezza dell’apertura.
È consigliabile che il progettista miri e tenga conto di altri fattori quali:
- ridondanza funzionale,
- identificazione dello stato operativo,
- piani di ispezione e manutenzione e
- una convenzione di utilizzazione
È importante che colui che esegue i lavori scelga con cura i singoli componenti. Deve inoltre presentare il relativo obbligo di informazione, poiché una finestra con limitatore di apertura non è regolamentata come componente di protezione anticaduta e questo deve essere chiarito con il proprietario dell’edificio prima dell’installazione.
Un fornitore di sistemi può offrire a progettisti e produttori di finestre sistemi di finestre pre-testati in relazione alle varie applicazioni. Anche a questo scopo il concetto di test appena descritto rappresenta un buon punto di partenza.
Nota Metaltec Suisse
Secondo la ricerca, singoli fornitori di sistemi hanno sviluppato limitatori di apertura che soddisfano i requisiti facendoli testare con successo – in combinazione con i loro elementi per finestre – presso l’ift Rosenheim.
Diversi fornitori di ferramenta dispongono inoltre di unità di ferramenta testate e certificate con successo dall’ift Rosenheim e utilizzabili con diversi sistemi di profili.
A tutti coloro che si confrontano con la sicurezza di finestre mediante limitatori di apertura viene consigliato di informarsi dettagliatamente sulle possibilità e sullo stato degli sviluppi presso i fornitori di sistemi e ferramenta presi in considerazione.
Per ottenere l’esclusione di responsabilità nei confronti del proprietario dell’edificio, è necessario stipulare un contratto d’uso con il proprietario dell’edificio. Il contratto d’uso regola la manutenzione periodica e il controllo funzionale dei limitatori di apertura e delle finestre. Il commitente è responsabile per operazioni o manipolazioni non conformi all’accordo.
Testi e immagini:
Simon Stüer, Manuel Demel
Traduzione:
AM Suisse Ticino