I dati sul mix elettrico distribuito in Svizzera dai fornitori di elettricità vengono rilevati ogni anno e pubblicati sul sito www.etichettatura-elettricità.ch nel cockpit «Etichettatura elettricità». I dati di cui parliamo oggi si riferiscono al 2020. Dal 2018 nell’etichettatura dell’elettricità vige l’obbligo generale di dichiarazione della provenienza; ciò significa che la cosiddetta «energia grigia» sarà ancora consentita in alcuni casi eccezionali e fino all’anno di fornitura 2020. Poiché nella maggior parte degli Stati limitrofi non è previsto il rilascio di garanzie di origine per l’energia elettrica prodotta dalle centrali elettriche tradizionali, la Svizzera ha introdotto la cosiddetta garanzia sostitutiva. L’elettricità prodotta dal carbone all’estero viene dichiarata come tale e non deve più essere indicata come «energia grigia». Tra il 2019 e il 2020 la percentuale di elettricità prodotta dal carbone, importata grazie a tali garanzie sostitutive, si è nuovamente dimezzata passando allo 0,25%.
• Il 66% dell’elettricità fornita nel 2020 proveniva da grandi centrali idroelettriche (stesso dato del 2019: 66%). 76% (2019: 73.7%) dell’energia idroelettrica era di origine svizzera.
• Il 19,9% (2019: 19,1%) dell’elettricità fornita derivava dalle centrali nucleari. La percentuale è inferiore a quella dell’energia nucleare nel mix di produzione svizzero (32,9%). Come l’anno precedente, l’energia atomica fornita è stata prodotta prevalentemente in Svizzera.
• Il 2,1% (2019: 4,3%) dell’elettricità proveniva da vettori energetici non omologabili. A partire da gennaio 2018 vige l’obbligo di dichiarazione di vettori energetici non omologabili, ad eccezione dei contratti di fornitura pluriennali stipulati prima del 1° novembre 2017 (per questi ultimi è consentito un periodo di transizione fino all’anno di fornitura 2020). Come previsto, grazie all’etichettatura energetica, la percentuale di dichiarazioni di «energia grigia» è in calo. Le imprese ad elevato consumo di elettricità provvedono ora alle cosiddette garanzie sostitutive per dichiarare l’energia elettrica di origine fossile e nucleare acquistata sul mercato europeo senza le relative garanzie di origine.
• La percentuale dei nuovi vettori energetici rinnovabili (energia solare, eolica, biomassa e piccole centrali idroelettriche) è continuata ad aumentare ed è passata dall’8,4 (2019) al 10,3% nel 2020. Di questa quota, l’87% circa è stato prodotto in Svizzera e circa due terzi della produzione sono stati incentivati mediante il sistema di rimunerazione per l’immissione di elettricità.
• Solo una piccola parte dell’elettricità fornita nel 2020 proveniva da vettori energici fossili (1,8%; 2019: 2%).
Mix di produzione e mix di distribuito
In Svizzera circa il 58,1% dell’elettricità è prodotto a partire dalla forza idrica, il 32,9 dall’energia nucleare, il 2,3% dai vettori fossili e quasi il 6,7% dalle nuove energie rinnovabili (= mix di produzione svizzero 2020). Tuttavia, ai consumatori finali non è fornita solamente energia elettrica prodotta in Svizzera: il nostro Paese intrattiene infatti intensi scambi commerciali con l’estero, esportando e importando energia. Per questo motivo, il mix di produzione svizzero non coincide con la composizione media dell’elettricità fornita (mix distribuito dai fornitori).
Per ottenere una maggiore trasparenza riguardo al mix distribuito da ciascun fornitore, permettendo così ai consumatori di scegliere consapevolmente un determinato prodotto, dal 2005 le aziende elettriche svizzere sono tenute per legge a dichiarare la provenienza e la composizione dell’energia che forniscono. La loro dichiarazione è retroattiva, nel senso che si basa sui dati dell’anno civile precedente. Dal 2006 questi dati devono essere resi noti a tutti i consumatori attraverso le bollette e dal 2013 vengono anche pubblicati sulla piattaforma internet www.etichettatura-elettricità.ch.
Ufficio federale dell’energia – http://www.bfe.admin.ch