Il futuro dell’approvvigionamento energetico è climaticamente neutro. Il gas e la sua infrastruttura hanno un ruolo importante nel garantire la sicurezza di approvvigionamento e nel raggiungere gli obiettivi climatici.
Il settore svizzero del gas si sta adoperando per la decarbonizzazione, fornendo un contributo importante per raggiungere gli obiettivi climatici della Svizzera.
A emissioni di CO2 ridotte e flessibile nell’utilizzo
In futuro la Svizzera non utilizzerà energia nucleare e vettori energetici fossili, ma principalmente energie rinnovabili, pur affrontando sfide, come l’approvvigionamento energetico in inverno, quando la produzione di elettricità dall’energia solare e idraulica è limitata ma la domanda è alta. L’uso crescente di pompe di calore elettriche e l’elettrificazione della mobilità aggravano la situazione. Servono alternative climaticamente neutre, indipendenti dalle stagioni e flessibili nell’utilizzo.
Il biogas soddisfa questi criteri: considerando il suo intero ciclo vitale, genera emissioni di CO2 molto ridotte. Inoltre, viene già distribuito insieme al gas naturale nella rete del gas svizzera lunga 20’000 km da più di tre decenni.
Può essere utilizzato in modo flessibile come il gas naturale: come carburante per i veicoli, ad esempio, è una buona alternativa all’elettrico. Negli impianti di produzione può essere utilizzato ovunque servano alte temperature, come nella lavorazione dei metalli, dove spesso non ci sono alternative economicamente e tecnicamente valide.
Infine, il biogas si può anche immagazzinare e, se necessario, convertire in elettricità e calore con impianti di cogenerazione di energia elettrica e termica.
Energia dai rifiuti
Il biogas viene prodotto dalla fermentazione di residui organici vegetali o animali, i cui carboidrati o grassi, vengono principalmente convertiti in metano (CH4) e biossido di carbonio (CO2). Normalmente il gas grezzo non trattato è costituito dal 60% di metano e dal 40% di biossido di carbonio circa. Questo viene rimosso con le sostanze indesiderate prima di essere immesso nella rete, restando climaticamente neutro perché precedentemente assorbito dall’atmosfera con le piante.
Il primo impianto svizzero per l’immissione di biogas nella rete è entrato in funzione già nel 1997. Oggi questi impianti sono 37 con molti altri in fase di pianificazione. Essi utilizzano come materiale di partenza, tra le altre cose, i liquami e gli scarti dell’agricoltura, i fanghi di depurazione degli impianti di trattamento delle acque reflue, i rifiuti dell’industria alimentare o gli scarti vegetali raccolti separatamente dalle economie domestiche. In Svizzera, i materiali che possono essere utilizzati per la produzione di biogas sono ben regolamentati. Per non competere con la produzione di generi alimentari o mangimi, da noi si utilizzano solo rifiuti e materiali di scarto.
Potenziale non ancora esaurito
Uno studio del 2017 dell’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio WSL stimava il potenziale del biogas utilizzabile in modo sostenibile in Svizzera a circa 5 TWh all’anno, cioè circa il 15% del gas naturale utilizzato oggi. A titolo di paragone: nel 2021, poco più di 0,4 TWh di biogas da produzione svizzera sono stati immessi nella rete del gas.
Secondo uno studio del 2018 di E-Cube Consultants, vengono prodotti 1,3 TWh di biogas in più, non immessi nella rete perché utilizzati in loco. Complessivamente, quindi, oggi non si sfrutta nemmeno la metà del potenziale dei 5 TWh. Infine il potenziale totale disponibile per la produzione di biogas («potenziale teorico» secondo lo studio WSL) è di circa 10 TWh.
Approvvigionamento del gas a emissioni di CO2 ridotte entro il 2050
La percentuale di biogas nella rete svizzera può quindi ancora crescere molto. I distributori di gas svizzeri hanno un piano ambizioso: raggiungere entro il 2030 una quota rinnovabile del 15 %nella vendita di gas totale. Entro il 2040 la quota dovrà raggiungere il 50%. In linea con gli obiettivi climatici della Svizzera, il settore del gas vuole arrivare a un approvvigionamento a emissioni di CO2 completamente ridotte nel 2050.
A causa delle quantità limitate di rifiuti organici adatti, il biogas prodotto a livello nazionale non riuscirà a sostituire completamente il gas naturale, ma, come già accade in misura considerevole, la Svizzera può anche importare biogas. Nel 2021 il totale è stato di circa 1,8 TWh. I certificati di origine permettono di tracciare il processo di produzione all’estero in qualsiasi momento.
Un asso nella manica
Esaurito il potenziale del biogas, vi è un’altra fonte di gas a emissioni di CO2 ridotte: il metano prodotto in modo rinnovabile con un processo noto come «Power to gas». Come il biogas, il metano rinnovabile è climaticamente neutro perché prodotto con la stessa quantità di biossido di carbonio generata durante la combustione. Inoltre, può essere prodotto con l’elettricità estiva inutilizzata e immagazzinato.
Con la percentuale di biogas in continuo aumento, il settore svizzero del gas sta già contribuendo alla trasformazione del sistema energetico. Il biogas completa le altre energie rinnovabili e, poiché flessibile, è una preziosa carta vincente per le sfide future come l’approvvigionamento di elettricità in inverno.