Che bilancio personale fa dopo un anno e mezzo della nuova legislatura?
Ho affrontato importanti difficoltà e, sebbene possa avere parecchi motivi per essere contento, tuttora mi sento inappagato. La politica democratica deve sempre tendere al miglioramento. Mi auguro però che non si perda mai la consapevolezza della casa comune. Lo dico anche pensando alla dialettica di oggi e quella che avremo domani. Locarno siamo noi: non può esserci conflitto politico che ce lo faccia dimenticare. Locarno è comunque affidata al nostro comune impegno. Confido anche sul contributo della stampa che trova nella radice dell’informazione locale una propria preziosa regione d’essere, per sollecitare questa consapevolezza.
Per il 2022 avevate preventivato un disavanzo di circa mezzo milione. Conferma questa stima oppure la difficile situazione che stiamo vivendo peggiorerà i conti per la città?
È prematuro rispondere con una stima aggiornata rispetto a quella fornita a suo tempo. Vi sono molte variabili in gioco e la situazione, in continuo movimento, viene costantemente monitorata. A titolo generale, comunque, posso rimarcare che il rincaro e le problematiche dei settori energetici causeranno maggiori costi nell’ordine di alcune centinaia di migliaia di franchi. Una situazione che si ripercuoterà verosimilmente anche su alcuni contributi che il Comune è tenuto a versare sulla base di leggi superiori (ad esempio quello per le case anziani oppure quello per il Consorzio depurazione delle acque). A livello di entrate fiscali, inoltre, la tendenza per il 2022 non è ancora chiara. In altre parole non possiamo ancora escludere delle sorprese. Negative, ma in realtà anche positive.
La questione energetica è il tema di questi mesi e lo sarà ancora di più in inverno. Quali sono le misure che la città può e intende mettere in atto?
Su questo importante e impellente tema, il Municipio sta ancora lavorando e si pronuncerà nelle prossime settimane. Sembra comunque già chiaro che la Città deve fungere da esempio per la cittadinanza, stimolando misure di risparmio energetico che, pur se di lieve entità, possano fornire un contributo alla riduzione complessiva dei consumi. Questo anche per non costringere il Consiglio Federale ad adottare decisioni più incisive a discapito dell’intera società e dell’economia del Paese.
In questo senso, sappiamo benissimo che l’energia elettrica impiegata per l’illuminazione pubblica e per quella natalizia rappresenta meno dell’uno per cento di quanto consuma il Comune, ma sarebbe un segnale importante, ovviamente senza compromettere la sicurezza della popolazione, spegnere l’illuminazione notturna oppure rinunciare a quella natalizia, cercando soluzioni alternative come ad esempio un maggior numero di alberi addobbati in Città e così via. Potremmo anche abbassare il riscaldamento negli edifici amministrativi e culturali, mentre per le scuole la riflessione deve essere più ampia per non compromettere il comfort degli alunni prima ancora che dei docenti.
Quali sono i grandi progetti con i quali Locarno è confrontato e che intende iniziare o terminare durante questa legislatura?
Seppur la situazione – a livello mondiale e non solo locale – sia complessa, la Città non può rinunciare alla propria voglia di crescere per diventare sempre più attrattiva, sia per le attività economiche, sia per la popolazione (in particolare le famiglie). Nei prossimi dieci anni vedrà un dunque un importante sviluppo. Difficile parlare di tempi realizzativi entro fine legislatura, vista appunto la situazione.
Ma prioritari sono certo i progetti di riqualificazione di piazza Grande e di largo Zorzi, quello in via di sviluppo per il palazzetto FEVI e l’area della Peschiera, quello che si sta definendo per l’eco-quartiere nell’area ex-macello ex-gas, il Museo di storia naturale o ancora le visioni in ambito culturale, legate ad esempio al Castello Visconteo, dopo che il PalaCinema si sta sempre più consolidando come polo dell’audiovisivo.
Come sono i rapporti istituzionali con i Comuni vicini? Il tema aggregativo resterà ancora un’idea per molto tempo o si sta muovendo qualcosa?
I rapporti con i Comuni vicini suoni buoni. Così come le collaborazioni instaurate si dimostrano particolarmente efficaci, spesso con grandi vantaggi per i Comuni circostanti. Questo può trasformarsi in un’arma a doppio taglio per la Città. In molti, infatti, a questo punto di chiedono: “Perché aggregare un Comune che funziona bene?” Il peso della nostra regione, frammentata, è inferiore a quello degli altri due poli cantonali. Un Comune aggregato ha la responsabilità di rappresentare l’unità, l’unità costituita dall’insieme delle attese e delle aspirazioni dei nostri cittadini. Questa unità oggi è complicata, fragile e lontana. La frammentazione ha reso difficile affrontare l’evoluzione della società, dove si riscontrano sempre più persone in difficoltà, emarginate e sole. È importante mirare a un obiettivo comune, per il futuro delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi.
Guardando avanti, che fine 2022 sarà per la città di Locarno? E il 2023?
Viviamo un cambio d’epoca che sta dischiudendo orizzonti inediti e problemi nuovi per la nostra società. La velocità dei cambiamenti tocca il potere, gli ordinamenti, l’economia e incide sui sentimenti stessi dell’uomo. Compito di una Città, di una comunità, è essere all’altezza, guidare le trasformazioni, trasmettere opportunità e dare speranza alle generazioni più giovani. Locarno è una città pronta ad accogliere tutto ciò, è la nostra casa comune: non è il luogo che annulla le differenze, che nega il conflitto, che cancella le contraddizioni del tempo. È un patrimonio condiviso, che può valorizzare le nostre diversità e renderci tutti più forti e competitivi.