In questi giorni il Consiglio Federale, nella sua nuova compagine aggiornata dopo la nomina di Alain Berset alla presidenza e dei due nuovi ministri Elisabeth Baume-Schneider ed Albert Rösti, ha proceduto alla sua prima riunione collegiale.
Come previsto, l’agenda governativa ha esordito adottando l’orientamento strategico per la prossima legislatura, presupposto alla elaborazione del successivo piano programmatico che previsto svilupparsi nel periodo 2023–2027. Quest’ultimo, individua 23 obiettivi, riassumibili nei seguenti quattro macro-indirizzi di politica nazionale: garantire il benessere, cogliere le opportunità della digitalizzazione, promuovere la coesione nazionale e mantenere la capacità di resistenza alle crisi.
In ambito di politica estera la Svizzera si propone di consolidare il suo ruolo di partner affidabile ed in particolare di adoperarsi per mantenere e preservare rapporti pacifici fra gli stati.
La Confederazione ha anche confermato la sua attenzione per temi sovranazionali, come la protezione del clima e delle risorse naturali.
Inoltre, il Consiglio federale ha adottato il rapporto sulla politica economica esterna 2022, incentrato soprattutto sull’impatto che la guerra in Ucraina sta avendo sull’economia mondiale e sulla Svizzera.
In particolare, il governo di Berna ha preso atto che la crisi pandemica, le catene di produzione e approvvigionamento dell’economia elvetica hanno nuovamente dato prova di una notevole resilienza malgrado le difficoltà legate al conflitto est-europeo.
Soffermandosi infine sulla politica interna, il consiglio Federale ha rinnovato numero, composizione e funzioni delle delegazioni parlamentari, ovvero le commissioni interpartitiche le quali, pur non avendo poteri decisionali, tuttavia preparano le deliberazioni e le decisioni del Consiglio federale, oltre a condurre trattative in nome del Collegio governativo con altre autorità svizzere, estere, e con i privati.
In ambito di iniziative attinenti la digitalizzazione, uno dei principali motori della prossima ripresa industriale e climatica, segnaliamo che la presidenza della apposita commissione parlamentare resta affidata al Dipartimento delle Finanze.
Concluse le priorità politico programmatiche, nei giorni scorsi il Presidente Berset ha consegnato le credenziali diplomatiche ai nuovi ambasciatori accreditati in Svizzera, fra i quali spicca l’arrivo di James Squire in rappresentanza della Corona Britannica, al cui vertice ora troviamo Re Carlo III, e di Iryna Valentynivna Venediktova, già membro del Consiglio della Sicurezza e Difesa nazionale di Kiev, in rappresentanza dell’Ucraina.
L’esordio del nostro governo in ambito internazionale è quindi spettato al Consigliere Federale Ignazio Cassis, che presso la sede delle Nazioni Unite di New York ha partecipato ad un dibattito ministeriale del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sul tema dello Stato di diritto.
In particolare, il capo del Dipartimento federale degli affari esteri-DFAE ha ricordato che il rispetto dei principi sanciti dallo Statuto delle Nazioni Unite è fondamentale per la pace e la sicurezza nel mondo.
La trasferta americana del consigliere Federale Cassis è quindi terminata a Washington, dove il responsabile del DFAE il segretario di Stato americano Anthony Blinken.
Per la settimana prossima il Consiglio Federale si trasferirà a Davos dove, oltre a partecipare agli incontri assembleari di World Economic Forum-2023, i rappresentanti del nostro esecutivo hanno organizzato presso la House of Switzerland il luogo in cui svolgeranno almeno una cinquantina di incontri bilaterali con le autorità politiche ed economiche internazionali che stanno per convergere nella regione grigionese.
Soffermiamoci brevemente sul significato di House of Switzerland a Davos 2023. Evidenziare la presenza ufficiale della Confederazione al Forum, offrendo una piattaforma di comunicazione e di networking ai membri del Consiglio federale, alla delegazione svizzera, ai suoi ospiti e partner internazionali: é questo l’obiettivo della «House of Switzerland» che anche quest’anno sarà presente a Davos sotto la guida di Presenza Svizzera del DFAE con il sostegno dell’Ufficio federale delle costruzioni e della logistica del DFF.
Giunta alla sua quarta edizione, la «House of Switzerland» continuerà a rappresentare un punto di rifermento per le riunioni ufficiali e per gli incontri informali della Svizzera come Paese ospitante del Forum. La «House of Switzerland», che sarà nuovamente allestita con spazi d’incontro e di dialogo nello stadio della locale squadra di hockey su ghiaccio, vanterà una posizione centrale a Davos.
Un programma di eventi tematici sarà inoltre proposto attorno al tema del Forum «Cooperation in a fragmented world» (Cooperazione in un mondo frammentato) in collaborazione con istituzioni e attori della politica, dell’economia e della scienza. Questo permetterà di riflettere alle sfide attuali e a quelle globali in chiave di innovazione, sostenibilità e nuove tecnologie. Queste occasioni permetteranno altresì di presentare le eccellenze svizzere in vari ambiti.
Intenso il programma di incontri previsto per i nostri consiglieri federali nel corso della loro permanenza a Davos, come ci viene segnalato dal Servizio Comunicazione presso la presidenza fedale di Berna e che riassumiamo nelle note che seguono.
di Andreas Grandi