Per le aziende la carenza di personale qualificato sta diventando un tema sempre più preoccupante e urgente, ormai non esiste settore che non stia affrontando questa ennesima crisi. Si sa, senza personale difficilmente si può guardare al futuro con serenità perché raggiungere gli obiettivi di crescita e innovazione diventa sempre più complesso oltre al fatto che la qualità del lavoro svolto può diminuire. Esistono diverse strategie che possono essere adottate per contrastare questo problema, una delle quali è investire sull’apprendistato.
La soluzione sembrerebbe facile e di veloce attuazione ma non è così perché l’attrattività di questo percorso formativo, apprezzato in tutto il mondo, è in calo; i giovani – o forse meglio i loro genitori – prediligono le scuole di cultura generale, come liceo o scuola di commercio. Problema culturale o di mancanza di informazione? La risposta non cambia la sostanza perché, soprattutto in alcuni settori, la mancanza d’interesse da parte dei giovani è ormai un dato di fatto.
Tutti sono chiamati a fare la loro parte: le associazioni professionali, le aziende, lo Stato, le famiglie e non da ultimo i giovani. Se da una parte c’è un’evidente diminuzione di candidature per i posti di apprendistato dall’altra ci sono giovani con profili meno attrattivi che non riescono a trovare una collocazione.
Le maggiori cause indicate dalle aziende per le quali un posto di apprendistato rimane vacante sono da imputare al fatto che le candidature ricevute sono ritenute inadeguate o nessuna candidatura è pervenuta*; se per quest’ultima l’azienda ha poca responsabilità perché è più a carico delle associazioni professionali di categoria che devono garantire la promozione alle proprie professioni, non è così invece per quanto riguarda l’inadeguatezza delle candidature.
I requisiti fissati dalle aziende sono sempre più elevati, una barriera insormontabile per tanti giovani che vorrebbero intraprendere un apprendistato. Note più elevate o livelli scolastici superiori come garanzia per limitare il più possibile problematiche di comportamento e di risultati scolastici; ma nessun giovane è esente dalle difficoltà che emergono in un periodo complesso come l’adolescenza e quindi il rischio di doversi confrontare con problemi di comportamento, di relazione o scolastici è altamente probabile. Evitare questo “pericolo” non porta sicuramente l’azienda a trovare il personale qualificato e nemmeno ad aiutare il giovane a costruire un futuro.
Le aziende ricercano giovani che siano motivati ad imparare una professione mentre i giovani hanno bisogno di formatori che riescano a motivarli nel giusto modo. Un paradosso per molti, la realtà per chi conosce la tematica delle differenze generazionali; riconoscerle è un passo importante verso il successo formativo. I giovani hanno bisogno di opportunità e di una guida che li accompagni in un percorso formativo non privo di ostacoli. Da una parte abbiamo i giovani che reclamano più attenzioni ma le aziende non riescono ad investire ulteriori risorse malgrado la consapevolezza della necessità di formare per garantirsi i futuri professionisti.
Assumere giovani con ottimi profili può sicuramente limitare tutto questo ulteriore onere, ma non si sono fatti i conti con il calo continuo dell’attrattività dell’apprendistato; i profili che entrano in questo percorso sono per la maggior parte deboli, ma questo non equivale a insuccesso, anzi.
Sono giovani con la voglia di riscatto e sono alla ricerca di un’opportunità; la chiave sta nella capacità di approcciarsi nel giusto modo per riuscire a far emergere il potenziale che c’è in ognuno di loro. Fill-up, la prima realtà in Svizzera ad offrire servizi a supporto degli apprendisti e dell’apprendistato, propone un servizio di Coaching personalizzato che funge da punto di riferimento per i giovani e le loro famiglie ma che è anche in grado di stimolare e sviluppare l’atteggiamento giusto per affrontare un percorso formativo per nulla scontato, limitando così gli scioglimenti di contratto.
Un servizio che va anche ad aiutare l’azienda e che soprattutto funge da garanzia per quei giovani che non possiedono i requisiti ma che, se seguiti individualmente, hanno tutte le carte in regola per ottenere un attestato federale di capacità e per diventare dei professionisti sui quali poter far affidamento per garantire un futuro a entrambi.