Il timore di carenza di energia e di abitazioni fredde il prossimo inverno è grande. Di conseguenza, la domanda di legna da ardere e di impianti di combustione a legna è in forte aumento. Il comportamento dei cittadini dimostra che la Svizzera ha affrontato i compiti della svolta energetica, fissati da tempo, con troppo poco impegno. Non così Aiuto svizzero alla montagna (www.aiutomontagna.ch), che da molti anni promuove con lungimiranza la costruzione di impianti a energia del legno.
Sia che si tratti di un riscaldamento per legna in pezzi per un hotel o un’azienda agricola, che di un’intera rete di teleriscaldamento a cippato per un paese di montagna o di un impianto per la produzione di cippato o pellet direttamente dal bosco. Aiuto svizzero alla montagna sostiene l’intera gamma di sistemi di combustione a legna e consente di utilizzare il legno locale come fonte energetica e come preziosa materia prima per carpenterie e falegnamerie.
In questo modo si crea lavoro per le aziende forestali e gli artigiani, si aumenta il valore aggiunto locale e regionale e si riduce la combustione di combustibili fossili dannosi per il clima che devono essere trasportati sulle nostre montagne con grandi spese. Michelle Bürgi, responsabile di progetto di Aiuto svizzero alla montagna, sottolinea: “Per noi l’attenzione è rivolta alla catena del plusvalore e all’economia circolare”.
Focus sulla catena del plusvalore e sull’economia circolare
Aiuto svizzero alla montagna è finanziata interamente da donazioni, di cui circa il 90% proviene da città e agglomerati urbani. “Siamo un progetto di solidarietà tra le città, con il loro ambiente densamente popolato, e le zone di montagna, con le loro grandi sfide infrastrutturali”, spiega Michelle Bürgi.
I progetti di energia del legno rafforzano l’economia di tutte le regioni montane della Svizzera
Aiuto svizzero alla montagna sostiene progetti in tutte le regioni del Paese nei settori dell’agricoltura, del turismo, del commercio, del bosco e del legno, dell’energia, della formazione, della salute, e degli aiuti d’emergenza. I progetti in ambito energetico sono suddivisi in tre categorie. La prima categoria è “Energia per la propria attività”.
Tra cui ad esempio la Gasthaus Mayor di Scuol GR, che ha sostituito un impianto di riscaldamento a legna di oltre 50 anni, ad alta intensità di manutenzione e soggetto a guasti, con un nuovo impianto di riscaldamento per legna in pezzi con accumulo di calore. La seconda categoria è “Energia come attività principale” (ad esempio, le reti di teleriscaldamento).
Un esempio di questa categoria è l’iniziativa Renan se chauffe SA nel Giura bernese. Qui, un gruppo di persone e imprese proattive ha unito le forze per creare una rete di teleriscaldamento a cippato nel paese. Più di trenta edifici pubblici e privati sono già riforniti di calore dal bosco circostante. La terza categoria include il sostegno a progetti per la “Produzione di vettori energetici”.
Un esempio particolarmente interessante è l’iniziativa dell’azienda forestale di Gianpietro Canepa a Olivone. Oltre a gestire una segheria per la lavorazione degli assortimenti di legno pregiato, l’azienda produce notevoli quantità di cippato dagli scarti di legno e dal legno forestale di bassa qualità per una rete di teleriscaldamento nel proprio paese e per altre reti di teleriscaldamento in Valle di Blenio.
Guardando al lungo elenco di progetti sostenuti, Michelle Bürgi è soddisfatta: “L’impegno pluridecennale di Aiuto svizzero alla montagna nella promozione della gestione forestale e della lavorazione del legno contribuisce ad aumentare l’attrattiva delle regioni di montagna, sia per gli abitanti del luogo che per i turisti.”
Intervista a Michelle Bürgi, dal 2019 responsabile di progetto di Aiuto svizzero alla montagna
Da decenni Aiuto svizzero alla montagna sostiene progetti in ambito di energia del legno. Potete fare un bilancio del numero di progetti sostenuti e dell’energia ecologica prodotta con essi?
Negli ultimi dieci anni, abbiamo potuto sostenere 23 progetti di teleriscaldamento e 61 altri progetti di energia del legno (riscaldamenti per legna in pezzi, riscaldamenti a pellet e a cippato o produzione di legna da energia) con oltre 7,5 milioni di franchi di contributi a fondo perso.
I 23 progetti di teleriscaldamento da soli sostituiscono circa 3 milioni di litri di olio da riscaldamento all’anno e fanno risparmiare all’atmosfera circa 8’000 di tonnellate di CO2 all’anno. Si tratta di un bel contributo alla protezione del clima, perché le regioni di montagna sono particolarmente colpite dai cambiamenti climatici. Tutti i progetti in ambito di utilizzo del legno a scopo energetico, ma anche come materiale – spesso in combinazione – creano posti di lavoro sicuri e migliorano la catena di plusvalore locale e regionale.
Spesso i progetti validi rimangono per anni nella testa di persone innovative in quanto mancano i finanziamenti. Come si fa ad ottenere il sostegno di Aiuto svizzero alla montagna? E quali sono gli effettivi criteri geografici per far rientrare un progetto nel perimetro di Aiuto alla montagna?
Manteniamo i nostri processi il più semplici ed efficienti possibile. Beneficiano del nostro sostegno privati, cooperative, imprese commerciali con meno di 50 posti di lavoro a tempo pieno e Patriziati. Ma non il settore pubblico, città e Comuni. Il prerequisito per la presentazione della domanda è la presenza di un deficit di finanziamento residuo dopo aver esaminato tutte le altre opzioni di finanziamento.
Le domande possono essere presentate online. I nostri circa trenta esperti volontari controllano sempre le domande in loco e consultano i nostri esperti caso per caso. Le sovvenzioni sono sempre contributi a fondo perso ai costi di investimento dei progetti. Le condizioni geografiche si basano sui confini delle zone agricole federali. Hanno accesso alle sovvenzioni i progetti dalla cosiddetta zona di montagna 1 fino alla regione di estivazione.
La domanda di sostegno per i progetti è cambiata di recente?
Stiamo notando un leggero aumento dei progetti di energia dal legno. Soprattutto dalle aziende agricole e turistiche con sistemi di riscaldamento a legna, quindi progetti più piccoli con tempi di realizzazione più brevi. I progetti più grandi, come le reti di teleriscaldamento, richiedono un periodo di pianificazione più lungo. Ritengo che in futuro aumenteranno anche i progetti più grandi, dato che il desiderio di sicurezza, indipendenza e compatibilità ambientale dell’approvvigionamento energetico sta comprensibilmente crescendo.
Energia Legno Svizzera
Dal 1979 l’Associazione di categoria Energia legno Svizzera gestisce un servizio professionale di consulenza ed informazione e si impegna nei confronti delle autorità e degli organi decisionali per un maggiore utilizzo del “calore dal bosco”.