La casa d’abitazione indipendente della famiglia Büttgenbach, costruita nel 1974, si trova nei pressi di un gettonato sentiero escursionistico a Dörflingen SH, ai piedi della montagna locale, il Buck. Da lì si può ammirare il tramonto, come rivela il renano, che vive in Svizzera da dieci anni. Altrettanto ammirevole è il nuovo impianto fotovoltaico con cui i Büttgenbach riforniscono di corrente elettrica la loro casa.
Qui un impianto fotovoltaico è lampante
Quando Büttgenbach ha visto per la prima volta l’edificio con l’ampia superficie del tetto, gli era subito chiaro: «Qui un impianto fotovoltaico è lampante». In vista della svolta energetica, per lui e sua moglie era importante non costruire una nuova casa, bensì risanare un edificio esistente. In quest’ambito, il professionista dell’energia sostenibile degli edifici riprende la filosofia di Hansjürg Leibundgut (professore emerito per la tecnica della costruzione al Politecnico federale di Zurigo), secondo cui la produzione di energia a emissioni zero è preferibile alla completa ottimizzazione dell’isolamento dell’involucro edilizio (il cosiddetto LowEx Building Design). Con il nuovo impianto fotovoltaico integrato nel tetto e la pompa di calore con sonda geotermica altamente efficiente, che ha sostituito la caldaia a olio, la casa oggi produce più energia di quanta ne consuma (casa a energia netta positiva). Già il solo impianto fotovoltaico di circa 150 metri quadrati fornisce fino a un massimo di 28 chilowatt di corrente di picco.
Nelle vesti del committente
Il contratto di compravendita era già stato firmato nel 2021. Büttgenbach ha utilizzato l’anno fino alla presa in consegna nel 2022, per progettare il risanamento, inoltrare le domande di costruzione, richiedere offerte ed effettuare le delibere. «Ho fatto della mia professione un hobby», rievoca l’ambasciatore del marchio e tecnico della costruzione, sorridendo.
È stata un’esperienza speciale mettersi per una volta nei panni del committente. Sebbene abituato a consigliarli quotidianamente in modo mirato, scegliere la propria soluzione è stato molto più difficile, soprattutto forte della propria esperienza e viste le numerose varianti. «Se si investe una somma a sei cifre nelle misure edili della propria casa, è lecito chiedersi almeno due o tre volte, per cosa esattamente», afferma il quarantenne. E nonostante l’uso sobrio di tutti gli strumenti per il dimensionamento, il calcolo della redditività e il raffronto dei costi, com’è solito fare nel suo lavoro quotidiano di progettista, alla fine anche i fattori di minore impatto hanno giocato un ruolo importante, soprattutto quando si è trattato di scegliere la pompa di calore. «Ho voluto evitare di creare subito un potenziale conflitto nel vicinato con una pompa di calore aria/acqua con relative emissioni di rumore.»
Grazie alla maggiore efficienza e alla tecnologia «senza rumori», alla fine ha vinto la gara una pompa di calore ad acqua glicolica da 11 kW, con una sonda geotermica di 230 metri.
Per la scelta tra impianto fotovoltaico sul tetto o integrato nel tetto, hanno prevalso il valore aggiunto estetico e la produzione domestica dei moduli a Thun, nonostante l’investimento ben più elevato, come nel caso della pompa di calore con sonda geotermica. Inoltre, il tetto, vecchio di quasi 50 anni, doveva comunque essere ripulito dall’amianto e completamente rinnovato.
Un impianto solare al posto della cucina di lusso
I valori che la coppia condivide hanno semplificato parecchio il processo decisionale. E non si tratta di variabili di ottimizzazione comuni e costose, come lo spazio abitativo e le dotazioni di lusso. «Cerchiamo di vivere con i nostri tre figli nel modo più parsimonioso possibile. L’idea della sostenibilità è stata prioritaria per il risanamento della casa», spiega Büttgenbach. La famiglia può benissimo rinunciare a un bagno sontuoso e anche la vecchia cucina farà il suo servizio ancora per qualche anno. «Eravamo concordi sul fatto di voler utilizzare i nostri mezzi piuttosto per un tetto solare efficiente e bello, ad esempio.» Per la giovane famiglia, lusso significa non solo poter riscaldare con la pompa di calore, ma anche portare le temperature in casa a livelli sopportabili in estate, grazie al sottosuolo fresco. O per Büttgenbach personalmente, che oggi ha una sua officina per costruzioni di legno, ubicata nell’edifico annesso al garage, da lui stesso costruito, dove può dare pieno sfogo alla sua passione per l’artigianato.
Di fronte a una parete vuota
«Costruire un impianto da soli richiede uno sforzo», afferma Büttgenbach ripensando alla realizzazione del sistema energetico. Anche se ferrato in materia di schemi idraulici, è tutt’altra cosa trovarsi poi in cantina di fronte a una parete vuota e iniziare con l’installazione e la posa dei tubi della pompa di calore. Dato che si trattava già del secondo «impianto domestico» che stava realizzando, non ha dovuto recarsi dal grossista così spesso come la prima volta, per procurarsi i raccordi adatti.
Inoltre, Büttgenbach ha integrato nel sistema un invertitore e un sistema di batterie trifase indipendente con una capacità di 33 chilowattora. Con questi, alimenta la pompa di calore, carica l’auto elettrica e riscalda la sauna. Anche con il funzionamento di tutti gli utilizzatori, l’impianto fotovoltaico continua a generare, sull’arco dell’anno, il doppio dell’elettricità necessaria. Tra l’altro, ha installato l’impianto assieme ai colleghi della Amstein + Walthert nell’ambito di un evento di squadra.
Molta abilità pratica
L’intero budget si basava sulla premessa che Büttgenbach avrebbe investito nel progetto molto del proprio lavoro. Solo così è stato ad esempio possibile realizzare il pregiato impianto integrato nell’intera superficie del tetto, a un prezzo accettabile. Benché abbia conseguito anche un master in tecnica energetica sostenibile, Büttgenbach ha molta abilità pratica. Già prima e durante gli studi lavorava nell’azienda di famiglia come artigiano e poi nella sua piccola impresa, che gestisce tuttora a titolo accessorio. Vede solo vantaggi in queste esperienze, soprattutto per l’attività di consulenza e progettazione. Conosce la mentalità che regna sul cantiere e sa come trattare le persone. «Gli artigiani si accorgono molto in fretta se un progettista è un puro teorico o meno.»
Il potenziamento energetico aumenta il valore degli edifici
Secondo Büttgenbach, fare calcoli della redditività nell’ambito di un risanamento sostenibile, ai tempi d’oggi è un’operazione obsoleta. Spiega: «Viviamo in una situazione di costante mutamento, in cui tutti i fattori d’influenza essenziali per simili calcoli sono altamente volatili e non consentono affatto di fare delle affermazioni serie.» Ritiene inoltre superflua anche la questione dell’ammortamento. I risanamenti sono innanzitutto un investimento nel valore di un immobile. Purtroppo, un guadagno di valore, come il potenziamento energetico di un edificio, è generalmente trascurato in questi calcoli. «Chi, oggi, comprerebbe ancora un immobile con riscaldamento a olio a un prezzo elevato? Figuriamoci tra dieci anni…», fa notare Simon Büttgenbach, concludendo.
Marcel Baud
Vai al videoclip con il professionista con il solare Simon Büttgenbach: Suissetec.ch/ambasciatore