Ancora il giorno stesso lo inviti a un colloquio. Perché se l’apprendista esce dal seminato, è fondamentale adottare contromisure rapide e decise.
Se aspetti troppo a lungo, riterrà che tolleri il suo comportamento e continuerà a esplorare i limiti: un’abitudine normale dei pubescenti (e spesso anche degli adulti). Oltre alla tempesta ormonale nel corpo e nell’anima, le persone in età adolescenziale sperimentano i primi alti e bassi nelle relazioni, di solito trovano deprimente tutto ciò che dicono gli adulti in generale e i genitori in particolare, e prendono decisioni più in base a un sentimento spontaneo che alla ragione e alla riflessione logica.
Proprio perché sono ancora nel pieno del loro processo di maturazione, le persone intorno ai 16 anni a volte non si comportano nel modo in cui sarebbe bene per loro.
In questa fase hanno bisogno di orientamento, ossia di una guida e di un sostegno da parte dell’adulto con cui devono confrontarsi quasi quotidianamente durante il periodo di tirocinio.
Ed è qui che entri in gioco tu
Nella tua qualità di formatore (o formatrice) sei una delle persone di riferimento più importanti per il giovane (o la giovane), che si trova ad affrontare il passaggio dal mondo della scuola alla realtà della vita lavorativa.
Nel suo percorso verso l’età adulta, assumi un ruolo chiave. Fungi da modello, comunichi le regole vigenti e definisci chiaramente quali sono i limiti. Affronti i problemi in modo diretto, concreto e costruttivo e concordi con l’apprendista anche degli obiettivi per migliorare il suo comportamento. Questi devono essere verificabili e fungere, durante il successivo colloquio di verifica già concordato, da indicatore dei progressi compiuti. Sii sempre consapevole del fatto che una critica tempestiva e onesta, ma allo stesso tempo benevola, non è mai un’angheria, bensì un elemento centrale della stima che nutri nei confronti dell’apprendista.
Osserva questo principio di conduzione. Qualsiasi altra cosa sarebbe ignoranza. In questo modo puoi contrastare una spirale negativa con abbandono del tirocinio o fallimento agli esami. L’apprendista ti sarà estremamente grato, magari anche solo in retrospettiva.
5 consigli top in caso di situazioni difficili
- Mantenere un atteggiamento positivo nei confronti dell’apprendista.
- Comunicare chiaramente regole, punti di vista e obiettivi.
- Reagire tempestivamente in caso di comportamento scorretto, affrontare i problemi in modo aperto e diretto e definire le contromisure con accordi sugli obiettivi.
- Non formulare le rimostranze in modo generale, bensì concreto. Ad esempio: «Questa settimana sei arrivato(a) in ritardo tre volte.» piuttosto che: «Sei sempre in ritardo.»
- Non minacciare, ma ciononostante elencare chiaramente le conseguenze, qualora le regole fossero ignorate.
Agire tempestivamente…
- riduce la frustrazione e il malumore dell’apprendista, del formatore e dei dipendenti.
- fornisce all’apprendista una guida e impedisce l’esplorazione incontrollata di spazi di manovra inappropriati.
- impedisce ritardi nel processo di apprendimento secondo il piano di formazione.
- mostra all’apprendista che viene preso(a) sul serio.
- favorisce migliori prestazioni in azienda, a scuola e al CI.
- ha un effetto preventivo contro il fallimento agli esami o interruzioni dei tirocini.