La sfida di smaltire grandi volumi di scarti delle cave è una realtà: in Ticino possono raggiungere addirittura il 40% della produzione totale.
Per contrastare questa problematica, il Politecnico federale di Zurigo (ETH) e l’Istituto scienze della Terra della SUPSI hanno sviluppato una stampante 3D in grado di produrre elementi architettonici personalizzabili dagli scarti.
Una tecnologia innovativa che favorisce l’economia circolare dei materiali e che è caratterizzata da un basso impatto ambientale.
Maggiori informazioni sono disponibili a questa pagina, alcune fotografie si possono invece scaricare a questo link (©SUPSI-DACD 2023_Claudia Cossu).
Allo scopo di far conoscere la tecnologia messa a punto e le sue potenzialità, martedì 11 aprile alle 10:30, nella suggestiva cornice delle cave di Arzo, è prevista una presentazione da parte dei ricercatori con la possibilità di vedere la stampante in funzione.
Saranno presenti all’incontro con i media presso le cave di Arzo (nell’anfiteatro):
- Dr. Filippo Schenker, ricercatore Istituto scienze della Terra SUPSI-Dipartimento ambiente costruzioni e design
- Pietro Odaglia, ricercatore Digital Building Technologies – ETH
- Dr. Vera Voney, ricercatrice Sustainable Construction – ETH (ora collaboratrice Oxara)
- Dr. Benjamin Dillenburger, professore Digital Building Technologies – ETH
- Victor Blazquez, ricercatore Centro competenze management e imprenditorialità SUPSI-Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale.
Per ragioni organizzative vi invitiamo a segnalare la vostra presenza a [email protected].
Ufficio stampa SUPSI