Con la modifica della Legge sulla promozione della salute e il coordinamento sanitario (Legge sanitaria, LSan) e lo slogan “Fumare fa male, svapare fa uguale”, il Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) scende in campo per sensibilizzare e attirare l’attenzione sul tema dei nuovi prodotti del tabacco, in particolare a tutela dei minori.
Dopo anni di attività di prevenzione che hanno permesso di denormalizzare il tabagismo, l’arrivo sul mercato di nuovi dispositivi, quali le e-cig e i prodotti a tabacco riscaldato, ha creato nuovi consumi, nuove abitudini e nuove credenze. Oggigiorno, sia le e-cig sia i prodotti a tabacco riscaldato sono percepiti come prodotti che creano meno dipendenza delle sigarette tradizionali, meno pericolosi per la salute e più accettabili da usare nei luoghi dove vige il divieto per le sigarette tradizionali. Inoltre, spesso sono visti come uno strumento utile per smettere di fumare.
Tuttavia, mancano studi scientifici indipendenti che ne determinino la sicurezza e l’impatto sulla salute a medio lungo termine poiché sul mercato soltanto da pochi anni. Sappiamo però che l’arrivo di questi prodotti non si è tradotto in una diminuzione del numero dei fumatori.
Anche l’uso di imballaggi colorati, aromi dolci e fruttati tipici di certi dispositivi elettronici monouso contribuisce in modo significativo alla percezione di un prodotto innocuo, in particolare tra i giovani. Eppure, svapare induce dipendenza come fumare: la maggior parte delle e-cig contengono nicotina, talvolta in elevata quantità. Inoltre, nelle e-cig usa e getta più diffuse, come le Puff Bar, la nicotina è presente sotto forma di sali di nicotina – meno irritanti ma più facilmente assorbibili – in grado di creare una rapidissima assuefazione.
Senza dimenticare che i componenti dei liquidi contengono aromi testati per uso alimentare, glicerina vegetale e glicole propilenico (usato anche nei moderni liquidi anti-gelo), di cui non si conosce ancora in maniera approfondita l’effetto sul tratto respiratorio e sull’organismo più in generale. E ciò vale anche per i dispositivi dichiarati come “senza nicotina”.
In tema di fumo passivo, sebbene le emissioni rilasciate dalle sigarette elettroniche e dai prodotti a tabacco riscaldato contengono sostanze nocive e particolato in quantità inferiore alle sigarette tradizionali, gli studi indicano che questi aerosol hanno un impatto sulla qualità dell’aria e dell’ambiente, soprattutto negli ambienti chiusi dove si possono rilevare concentrazioni più elevate di queste sostanze. Quello che sappiamo con certezza è che le particelle riscontrate nell’aerosol hanno dimensioni tali da raggiungere gli alveoli polmonari: è dunque meglio evitare di esporre gli altri, in particolare i bambini, alle esalazioni delle sigarette elettroniche.
Da anni il Cantone Ticino sostiene attività di sensibilizzazione e di prevenzione del tabagismo nell’ambito di uno specifico programma d’azione cantonale in collaborazione con vari partner. Nello specifico, ricordiamo che oggi la Lega polmonare ticinese e Radix Svizzera italiana saranno presenti in sei istituti del Cantone con degli stand informativi negli ambulatori di tabaccologia di Lugano, Locarno, Bellinzona e Mendrisio. Per gli interessati, sarà possibile effettuare una valutazione clinica e intraprendere una consulenza breve per la disassuefazione da fumo con tabaccologi esperti.