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Ticino Digital Business

I primi venti anni della Stella Ponteggi

Il gerente Norbert Hildebrand traccia un bilancio molto positivo dell’attività svolta nei due decenni e guarda alle nuove sfide aziendali a testa alta.

13 Maggio 2022
in Interviste
Tempo di lettura:6 minuti di lettura
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I primi venti anni della Stella Ponteggi
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Mi riassume, in breve, la storia della Stella Ponteggi? Quali sono stati i momenti più significativi di questi 20 anni?

Sono originario della Svizzera interna, dove ho lavorato per 15 anni nel settore dei ponteggi per la ditta Nüssli, nel canton Turgovia. Nel 1996 mi sono trasferito in Ticino perché la mia situazione personale era cambiata (mi ero sposato ed era nato il mio primo figlio, Dave, che oggi lavora in azienda) e i ritmi di lavoro non erano più compatibili con quelli familiari.

A Sud del Gottardo però non c’era richiesta per il mio profilo professionale. Poi è arrivata l’offerta da parte di un fornitore che mi disse: “Ti fornisco del materiale per iniziare con la tua attività: se funziona me lo paghi, in caso contrario me lo riconsegni.” Il 18.02.2002 nacque quindi la Stella Ponteggi con solo 1’500 m2 di materiale. Per un anno ho lavorato da solo e principalmente nella zona delle Tre Valli, in seguito ho assunto qualche collaboratore e ho espanso l’attività a tutto il Ticino.

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Il lavoro è progressivamente aumentato, nel 2012 quando potevo contare su 6-7 dipendenti, si è aggiunto anche un nuovo socio per aiutarmi nella gestione amministrativa dei dipendenti. Da quel momento è cambiata anche la tipologia di lavoro: se prima ci occupavamo principalmente solo di ponteggi di facciata, poi abbiamo iniziato ad introdurre anche i ponteggi multidirezionali, lavori sui ponti, centine, tetti provvisori, ecc.

Nel 2015 è stato assunto anche un ingegnere civile che ci ha permesso di raggiungere ulteriori clienti offrendo servizi aggiuntivi come le verifiche statiche di strutture in acciaio, alluminio e legno, le pratiche per la richiesta dell’autorizzazione delle FFS, le prove a trazione degli ancoraggi e la redazione di capitolati CPN 114. L’azienda ha continuato ad espandersi arrivando ad avere quasi 30 dipendenti. Infine nel 2019 c’è stato un cambiamento a livello dirigenziale e nella società è entrato il signor Dominik Schuler, titolare di un’impresa di ponteggi nel Canton Uri.

Come è strutturata la vostra azienda? 

Oggi contiamo su 18 montatori e 4 apprendisti (3 costruttori di ponteggi e 1 impiegata di commercio) oltre a 6 persone impiegate nel settore tecnico e amministrativo. Tutti residenti in Ticino. Abitualmente i cantieri nei quali lavoriamo si trovano nel Ticino e nei Grigioni, ma abbiamo svolto dei lavori speciali anche oltre San Gottardo. Infatti, proprio recentemente, siamo stati chiamati a Ginevra per realizzare alcuni ponteggi all’interno di una nuova galleria. Devo dire che riceviamo regolarmente richieste di lavoro dalla Svizzera interna, ma solitamente – se si tratta di lavori ordinari – mettiamo in contatto il cliente con aziende presenti in quella regione.

Come è cambiato il vostro lavoro in questi due decenni? Quali sono i cambiamenti più importanti?

Il quadro normativo continua a mutare, regole e direttive sono sempre più numerose e restrittive per l’attività. Il lavoro del ponteggiatore è abbastanza difficoltoso: siamo i primi e gli ultimi a dover intervenire nel cantiere e spesso le richieste di lavoro arrivano per il giorno seguente, il che lascia poco spazio ad una programmazione a medio termine dei lavori.

Occorre essere molto flessibili per organizzare gli interventi e le squadre. Anche il tipo di cantiere è cambiato: una volta si montava un ponteggio e restava tale fino al momento dello smontaggio. Invece oggi si deve intervenire anche più volte sullo stesso cantiere per apportare delle modifiche, sia a livello normativo, sia a livello costruttivo (oggi si usano molto di più i prefabbricati che un tempo non c’erano).

Da non trascurare sono le difficoltà logistiche legate ai cantieri in Ticino: l’ubicazione, la mancanza di spazio per parcheggiare i furgoni e il deposito del materiale, al contrario della Svizzera interna dove la situazione, sotto questo punto di vista, è sicuramente più agevole. E non dimentichiamo la concorrenza che negli anni è diventata sempre più agguerrita e il lavoro nero sempre più insidioso, come già aveva dimostrato, alcuni anni fa, lo scandalo legato al settore dei ponteggi. Seppur sia passato del tempo il problema non si è risolto. 

Vuole parlarci di qualcuno dei grandi progetti ai quali avete contribuito?

Per i ponteggi i lavori più importanti che abbiamo svolto negli anni sono:

–   AlpTransit: lavoro che ci ha impegnati quasi 5 anni, oltre ad altre diverse gallerie in Ticino, compresa la galleria di base del Monteceneri;

–   Bellinzona: nuova stazione dei bus e il nuovo edificio per la Fondazione per l’Istituto di ricerca in biomedicina (IRB);

–   Lugano: stazione FFS pensilina (difficoltà cantiere: passaggio con molta gente);

–   Ascona: nuova mensa Collegio Papio;

–   In tutto il Cantone Ticino abbiamo contribuito alla realizzazione di molte chiese con ponteggi interni, esterni ed intorno ai campanili; 

–   Lugano-Cassarate: Condominio Shina, in collaborazione con lo studio Tecnoclima di Lugano;

–   Diversi ponti a Locarno, Ascona, Minusio.

Invece per i tetti provvisori vorrei evidenziare queste opere:

–   Ascona, il museo del Monte Verità: abbiamo protetto il tetto per 2 anni fino a quando è stato pronto il progetto di ristrutturazione;

–   Airolo-Bedrina: tetto provvisorio mobile su binari con ampiezza di 26 m e ponteggi alla palestra della caserma.

Avete una filosofia aziendale sulla quale vi basate?

Stella Ponteggi è sempre stata un’azienda familiare. Infatti il mio primogenito lavora già in azienda: ha ottenuto il diploma AFC come costruttore di ponteggi e adesso segue la parte tecnica dei cantieri. Il secondo figlio sta terminando l’apprendistato come costruttore di ponteggi presso l’azienda del mio socio e l’auspicio è che entri anche lui alla Stella Ponteggi.

Per noi è pure fondamentale avere un’ottima relazione con i nostri collaboratori perché non sono mai stati e mai saranno un semplice numero, ma persone con le quali confrontarsi giorno dopo giorno. Anche per questo motivo puntiamo molto sulla formazione continua del nostro personale. Infine, insistiamo molto sul fatto che i nostri collaboratori siano sempre attenti a soddisfare le richieste dei clienti, perché il giusto approccio è l’unica strada per concretizzare il nostro motto: “Ad ogni problema la sua soluzione”.

La sicurezza nel vostro settore è fondamentale. Come vi proponete in questo campo?

Per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro e la protezione della salute, l’azienda da sempre segue la soluzione settoriale n. 12 (settore dell’involucro edilizio e dei ponteggi) per poter rispettare ed attuare la direttiva CFSL n. 6508 MSSL e ogni anno si pone l’obiettivo di ridurre gli infortuni e migliorare le condizioni di lavoro dei propri dipendenti. Quest’anno, con l’entrata in vigore della nuova Ordinanza sui lavori di costruzione, l’azienda si è immediatamente adeguata alle nuove richieste normative sia dal punto di vista dei materiali, dei DPI e della formazione dei dipendenti. Inoltre, la Stella Ponteggi ha aderito da qualche anno alla Charta della sicurezza nel settore edile impegnandosi a far rispettare le regole vitali della SUVA (edilizia e lavoro con i DPI anticaduta) e a promuovere il concetto dello STOP in caso di pericolo.

Che biennio è stato quello pandemico per voi?

È stato difficile organizzare il lavoro dovendo convivere con la costante incertezza relativa alla presenza del personale. Siamo stati abbastanza fortunati perché abbiamo avuto poche assenze per quarantene o isolamenti e scaglionate tra loro. Ciononostante, quando improvvisamente mancava qualche dipendente occorreva rivolgersi alle agenzie di prestito per trovare un sostituto anche all’ultimo minuto.

Questo, inevitabilmente, ha creato ritardi e costi supplementari all’azienda che non hanno potuto essere fatturati ai nostri affezionati clienti. Nel 2020 c’è stato il completo lockdown, con il blocco dei cantieri durato un mese e mezzo, che ha inciso sull’andamento economico dell’azienda. Per fortuna il lavoro è poi ripreso ai normali ritmi anche nel 2021, ma la perdita dovuta al lockdown non è mai stata recuperata.

Con quale spirito guardate al 2022? 

Siamo fiduciosi: il lavoro apparentemente c’è e già in questi primi mesi dell’anno – di solito caratterizzati da una certa calma – abbiamo avuto dei ritmi abbastanza importanti. Noi continueremo a essere flessibili e a far fronte alle continue sfide “a testa alta”, nel rispetto della nostra filosofia aziendale e di tutte le normative vigenti, con un accento particolare alla qualità, alla trasparenza e alla correttezza.

www.stella-ponteggi.ch

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