Di recente è stato reso noto il risultato del 2021 che, nonostante la pandemia e il Preventivo nelle cifre rosse, è stato positivo. Ci spiega le ragioni di questa ottima annata per la città?
Per una città che ha 450 milioni di cifra d’affari, ottenere un risultato positivo di 6 milioni non rappresenta un’ottima annata. È vero che rispetto alle previsioni siamo andati molto meglio, ma le previsioni economiche quando abbiamo fatto il preventivo erano pessime. Abbiamo solo tenuto sotto controllo le spese (inferiori a quanto stimato) e beneficiato della solidità del tessuto economico e occupazionale della nostra città.
Questo è il suo primo anno da sindaco dopo la tragica scomparsa di Marco Borradori. Che bilancio personale fa? Pensa che in qualche modo ha continuato a lavorare nel solco tracciato dall’ex sindaco?
Personalmente il bilancio è in chiaro-scuro: non credo di essere riuscito a sostituire Marco, mi sono impegnato molto e sto ancora imparando; ma non mi sento soddisfatto, ho ancora molto da imparare, anche per far capire che non sarò mai come Marco e che quindi ho un mio modo di fare il Sindaco. Certo che sto lavorando nel solco tracciato da Marco, perché è stato un solco profondo, indelebile al quale abbiamo lavorato sin dal 2013 e piano piano stiamo raccogliendo i frutti di ciò che lui aveva seminato.
Quali sono, a suo giudizio, i grandi progetti in corso con i quali Lugano è confrontata?
Sembra banale dirlo, ma il polo sportivo e il parco sportivo del Maglio sono quelli che ci impegnano di più. L’altro grande progetto complicato e articolato è il comparto della stazione, mentre per il futuro sarà fondamentale il centro congressuale al Campo Marzio. Nonostante la pandemia, i congressi saranno ancora importanti.
Tra questi c’è sicuramente il Nuovo quartiere di Cornaredo. Secondo lei sarà il comparto che farà fare un ulteriore passo in avanti alla città?
Credo che il concetto originario di Cornaredo negli anni sia stato superato da nuove situazioni economiche e nuove visioni pianificatorie. Il Municipio e il Consiglio Comunale hanno saputo cogliere questi cambiamenti approvando delle varianti di PR. Se le nostre visioni verranno approvate dall’autorità Cantonale sono certo che potremo sviluppare qualche cosa di molto interessante non solo per la città ma per tutto il Cantone.
Lugano è sicuramente la capitale economica del Cantone. Come sono i rapporti con gli altri Comuni e con il Cantone? La nuova revisione dell’amministrazione Ticino2020 vi soddisfa?
Mi fa piacere che si torni ad affermare che Lugano sia la capitale economica del Ticino: quando in tutta trasparenza avevamo detto che eravamo in difficoltà (2013) nessuno ci ha dato una mano (a parte un prestito di 60 mio da parte del Cantone, rimborsato). Da soli ci siamo rialzati, senza sussidi, senza lesinare sulla solidarietà verso gli altri Comuni. Abbiamo fatto i compiti in casa nostra; altri iniziano a farli ora. Con gli altri Comuni i rapporti sono buoni, perché ci riconoscono un ruolo determinante. Con il Cantone non ci sono problemi, ma ovviamente il Consiglio di Stato non può privilegiare nessuno. Ticino2020 è stata un’occasione persa, ma certo non per colpa dei Comuni.
Guardando avanti, che 2022 sarà per Lugano?
Sarà un altro anno durante il quale Lugano dimostrerà tutta la forza dei suoi cittadini e della sua base economica. La sua capacità a guardare con fiducia al futuro, quella di innovare e quella di semplificare la vita a chi lavora e produce. E – soprattutto – la sua capacità inclusiva aiutando in maniera mirata i suoi cittadini che faticano maggiormente.
Ma il 2022 sarà l’anno delle opportunità per chi vorrà e saprà coglierle.