L’acqua è fonte essenziale per la vita e mai come in questi ultimi anni si sente la necessità di rispondere ad un allarme, quello idrico, che è diventato improrogabile per assicurare il benessere nel nostro pianeta. È una problematica che va affrontata con gli strumenti giusti per poter trovare soluzioni in grado di dare risposte efficaci, praticabili e, possibilmente, risolutive.
La carenza idrica può limitare l’accesso a risorse essenziali per la sopravvivenza umana, come l’acqua potabile e le risorse agricole. Ciò può portare a gravi problemi sanitari, scarsità di cibo e crisi ambientali.
Allo stesso modo, la mancanza di lavoro può causare disoccupazione, povertà e scarsa qualità della vita, soprattutto nei più giovani: la mancanza di prospettive professionali nei giovani è un problema che deve essere affrontato con nuova coscienza ed attenzione; per le giovani generazioni è di importanza vitale per permettere una crescita futura e il raggiungimento dei propri, legittimi, obiettivi.
Per Bruno Schenini c’è, appunto, grande sete. Come la mancanza d’acqua, anche la difficoltà di trovare una giusta collocazione professionale e la carenza di posti di lavoro rappresentano due problemi gravi che possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita degli uomini e dello sviluppo socio/economico della società.
Per affrontare questi problemi, è necessario adottare un approccio integrato che combini politiche ambientali, sociali ed economiche. In sintesi, affrontare la mancanza d’acqua e la mancanza di lavoro richiede un approccio integrato e collaborativo, che coinvolga le istituzioni, le imprese e le comunità locali. Solo attraverso un impegno congiunto sarà possibile creare un futuro sostenibile e inclusivo per tutti.
Il lavoro rappresenta una grande opportunità per i giovani di acquisire competenze, esperienze e indipendenza economica, ma allo stesso tempo può anche presentare sfide e difficoltà; per questo motivo è molto importante che le istituzioni, come pure le aziende si impegnino ad offrire opportunità di lavoro stabili e dignitose, in grado di permettere loro di sviluppare il proprio potenziale e di costruire un futuro professionale solido.
Gli stessi giovani possono però fare la loro parte per cercare di migliorare la propria posizione professionale, ad esempio acquisendo competenze specifiche, specializzandosi in settori ancora in crescita o innovativi e operando scelte di formazione differenziate e orientate verso professioni che, spesso a torto, vengono scartate perché ritenute poco attrattive.
La formazione dei giovani professionisti nella metalcostruzione è un argomento che a Bruno Schenini sta molto a cuore. È un aspetto fondamentale per garantire la qualità e la competitività del settore che rimane pilastro della moderna economia legata all’edilizia e alla costruzione in genere. Una formazione attenta e precisa permette di acquisire competenze specifiche e avvicinarsi anche alle nuove tecnologie, sempre più presenti anche in questo settore. La digitalizzazione è oggi un pro-cesso irreversibile anche per la metalcostruzione e rappresenta un aspetto fondamentale nel processo produttivo.
Si aprono quindi nuovi scenari anche in questo campo: la specializzazione delle procedure e dei processi di produzione coinvolge soprattutto i più giovani che sono chiamati ad apprendere nuove forme di lavoro, sempre più distanti dal classico fabbro e con nuove ed importanti responsabilità.
La conoscenza quindi diventa strumento indispensabile per i futuri profili professionali: l’utilizzo di nuove tecnologie e la scoperta di nuovi materiali permetterà di mantenere le aziende della metalcostruzione ancora competitive e al passo con i tempi.
Per questo motivo, è importante che le aziende del settore si sforzino di offrire attrattive opportunità di formazione di alto livello, supportate dalle istituzioni e da-gli enti pubblici che devono e dovranno collaborare ancora maggiormente per rendere i programmi di studio completi e vicini alle esigenze di un mondo in cambiamento.
In primo luogo è importante che i programmi di formazione siano strutturati in modo da garantire un ambiente confortevole e interessante, dove il giovane possa trovarsi a suo agio e poter esprimere al meglio le sue potenzialità e, magari, scoprirne altre. Capire anche l’evoluzione della società è un tema che l’azienda formatrice, come la scuola, deve saper affrontare per essere in grado di dotarsi di strumenti che possano favorire l’inclusione nel processo lavorativo di una grande parte di soggetti, anche quelli più difficili.
Spesso infatti, in passato, si sono perse opportunità di inserimento nella vita professionale di ragazzi con difficoltà che, con un approccio differente, avrebbero potuto esprimersi al meglio e seguire la propria formazione, ottenendo risultati che li avrebbero appagati e che avrebbero permesso alle aziende di disporre di nuova manodopera specializzata, giovane ed entusiasta. Guardiamo al futuro con ottimismo e cerchiamo di togliere la sete a chi ha voglia di bere e di crescere.
Bruno Schenini e Antonio Latella
www.scheninisa.ch