Un primo grande passo verso l’azzeramento delle emissioni di gas inquinanti, con orizzonte 2030, nel trasporto pubblico urbano del Locarnese. Nei giorni scorsi il Dipartimento del territorio ha dato la sua approvazione al progetto di elettrificazione della linea 1 (Losone-Ascona-Muralto-Tenero-Gordola) che prevede la messa in servizio di cinque autobus snodati elettrici che andranno a sostituire, a partire dal 2026, i veicoli a trazione diesel.
Nel giro di alcuni anni, Locarno e gli altri Comuni dell’agglomerato diventeranno parte delle città svizzere servite da un trasporto pubblico completamente sostenibile. Questa transizione, che mira a un impatto ambientale zero, ha richiesto la risoluzione di sfide significative, in particolare la fattibilità di svolgere l’esercizio con i bus elettrici rispettando gli orari stabiliti, lo sviluppo di infrastrutture per la ricarica e l’esame della sostenibilità finanziaria della trazione elettrica.
La fattibilità di questo cambiamento è stata dimostrata attraverso analisi approfondite e verifiche, iniziate già nel 2021, in collaborazione con la SUPSI, Protoscar e l’impresa di trasporto Autolinea Mendrisiense.
Claudio Zali, Direttore del Dipartimento del territorio (DT), dichiara: “Con l’apertura della galleria di base del Monte Ceneri, abbiamo riorganizzato e potenziato l’offerta di trasporto pubblico in Ticino. Proseguendo su questa strada, nei prossimi anni ci dedicheremo alla sfida di elettrificare la flotta di autobus. Questo passo fondamentale mira a intensificare ulteriormente la sostenibilità del trasporto su gomma, dal profilo ambientale e climatico”.
“Ogni veicolo verrà ricaricato nel corso della notte presso il futuro deposito di Riazzino e per questo motivo non sarà necessaria la posa di stazioni di ricarica lungo la rete – sottolinea Claudio Blotti, direttore FART -. L’azzeramento delle emissioni inquinanti e, più in generale, la sostenibilità sono di fondamentale importanza per noi. Il tema deve essere integrato nella strategia d’impresa affinché possa trovare la propria strada all’interno dell’organizzazione permeandone i processi, guidando il cambiamento e attivando la cultura della sostenibilità a tutti i livelli”.
Da notare che con la prevista entrata in vigore della legge sul CO2, la Confederazione contribuisce a partire dal 2025 e fino al 2030 al maggior costo della trazione elettrica nel trasporto pubblico urbano nella misura del 30% dei costi di investimento aggiuntivi rispetto ai veicoli alimentati a diesel.