Lo scorso giugno, la Svizzera ha approvato con il 59% la legge sulla protezione del clima*. L’obiettivo del «saldo netto pari a zero» è ambizioso: entro il 2050, la Svizzera non deve emettere nell’atmosfera più gas serra di quanti ne possano essere assorbiti dallo stoccaggio naturale e tecnico. Con la promozione di misure concrete, gli obiettivi climatici devono ora essere attuati a tappe. Così, ad esempio, la Confederazione mette a disposizione 200 milioni di franchi in dieci anni per la sostituzione dei riscaldamenti a combustibili fossili, che possono essere utilizzati nell’ambito del risanamento di edifici. Questo sembra equivalere a una sicurezza di pianificazione e a portafogli ordini pieni a lungo termine per la tecnica della costruzione. Sembra un vantaggio economico.
«Va da sé che l’approvazione della legge sulla protezione del clima viene incontro al ramo. Allo stesso tempo, il ramo assume però anche un ruolo importante da svolgere nella trasformazione del parco edifici», risponde Urs Hofstetter, responsabile mandati e politica presso suissetec. Perlomeno in parte, spetterebbe a noi, i tecnici della costruzione, definire la rapidità con la quale riesce la trasformazione degli edifici in emissioni nette pari a zero. Si tratta, ad esempio, di evidenziare maggiormente nella consulenza quali sono i vantaggi dei sistemi di riscaldamento alimentati con energie rinnovabili. In quest’ambito, il know-how dei tecnici della costruzione è assolutamente decisivo.
Gli edifici svolgono un ruolo centrale
I tecnici della costruzione sono consapevoli dell’importanza del nostro ruolo nella politica climatica. Il riscaldamento degli edifici consuma il 40% dell’energia totale in Svizzera e causa circa un quarto delle emissioni di gas serra.
«È anche una responsabilità nei confronti delle future generazioni. Se investiamo oggi nella protezione del clima, risparmieremo denaro in futuro», afferma Urs Hofstetter. La dipendenza dalle energie fossili ci pone alla mercé di forti fluttuazioni dei prezzi e di governi autoritari. È necessario espandere la produzione di energia elettrica nazionale.
In questo modo ci libereremmo da questa dipendenza. Guardando al passato, si può anche constatare che la tecnica della costruzione è sempre stata aperta alle nuove tecnologie e ha adottato presto le innovazioni. Un buon esempio è la pompa di calore, che da tempo è diventata lo stato dell’arte nei nuovi edifici.
La legge adottata sulla protezione del clima piace al ramo, ma allo stesso tempo ci pone di fronte a un compito erculeo. Espresso in cifre: oggi in Svizzera sono in funzione ben 900 000 riscaldamenti a olio combustibile e a gas. Affinché il parco edifici non emetta più gas serra entro il 2050, ogni anno si dovrebbero sostituire 30 000 di questi riscaldamenti alimentati con combustibili fossili. A titolo di paragone: nel 2021 sono stati sostituiti 14 000 riscaldamenti fossili. Per raggiungere l’obiettivo, quindi, il ritmo dovrebbe più che raddoppiare.
«È sicuramente molto ambizioso», afferma Thomas Hablützel, titolare e dirigente della Hablützel AG Solar- & Haustechnik di Degersheim. Tanto più che il materiale deve essere disponibile. Questo dovrebbe essere fattibile per i fabbricanti e fornitori. «Le capacità sono state e sono in fase di forte espansione, tra l’altro con ampliamenti della produzione», aggiunge lo specialista in risanamenti di riscaldamenti. Con la sua azienda è leader nel ramo degli impianti solari termici e fotovoltaici. Oltre a ciò, la Hablützel AG offre lavori di progettazione e installazione anche nel ramo degli impianti sanitari.
Si cercano specialisti
«Quello che però mi preoccupa di più, oggi e negli anni a venire, è la crescente carenza di personale qualificato nel nostro ramo. Ma chi esegue poi tutti questi ordini?», si chiede Thomas Hablützel. Con questo riporta sicuramente le preoccupazioni di molti suoi colleghi professionisti. È buono a sapersi che alla conferenza primaverile dello scorso giugno, i delegati di suissetec si sono espressi a favore del coach della formazione.
Così e anche con la campagna destinata all’acquisizione di giovani leve, suissetec offre due misure concrete per attirare a lungo termine i giovani nel ramo, per consentire loro di completare con successo il tirocinio e formarli a diventare orgogliosi professionisti della tecnica della costruzione.
Oltre alla carenza di manodopera specializzata, Thomas Hablützel vede un ulteriore fabbisogno di consulenza da parte dei clienti: «Il nostro compito è segnalare tempestivamente ai clienti la necessità di sostituire il riscaldamento.», tanto più che il risanamento di un riscaldamento mediante sostituzione con una pompa di calore non si risolve in due settimane. Nella maggior parte dei casi è necessaria una regolare licenza edilizia, il cui iter può protrarsi per alcuni mesi, a seconda dell’ubicazione.
La legge adottata sulla protezione del clima sarà una sfida sia per le singole aziende e per le sezioni, sia per suissetec come associazione mantello. Ma la gioia per la direzione intrapresa prevale e si garantisce così al ramo un portafoglio ordini pieno per gli anni a venire.
Testo: Mirjam Viviani
Illustration: Franco Troxler