Il Consiglio federale verifica il tasso d’interesse minimo LPP almeno due volte all’anno. A tal fine, consulta i partner sociali e la Commissione federale della previdenza professionale (Commissione LPP). Con la sua decisione di alzare il tasso d’interesse minimo di 0,25 punti percentuali portandolo all’1,25 percento, ha seguito la raccomandazione della Commissione LPP del 4 settembre 2023.
Aumento nonostante i valori di riferimento inferiori
Il tasso d’interesse minimo LPP corrisponde al tasso d’interesse minimo da applicare all’avere di vecchiaia LPP e tiene conto dell’evoluzione del rendimento di diversi investimenti, come le obbligazioni della Confederazione, altre obbligazioni, le azioni e gli immobili. Dai relativi rendimenti di questi investimenti viene dedotta un’indicazione del tasso d’interesse minimo LPP per l’anno successivo in base a una formula definita dalla Commissione nel 2018. A fine luglio 2023 questo valore di riferimento era pari allo 0,54 percento, che è nettamente inferiore al tasso minimo attuale dell’1,0 percento.
Per l’ASA, è incomprensibile un aumento del tasso d’interesse minimo considerato il basso valore della formula. «Uno scarto di oltre 0,7 punti percentuali è oggettivamente inspiegabile», afferma Urs Arbter, direttore dell’ASA. «È una decisione che non tiene conto della situazione in cui si trovano una parte delle istituzioni previdenziali a causa delle condizioni normative ed economiche attuali.».
Un tasso d’interesse minimo troppo elevato mette in difficoltà gli istituti di previdenza con prestazioni vicine alla soglia LPP
A pagare le conseguenze di questo scarto sono gli istituti di previdenza con prestazioni vicine alla soglia LPP (tra cui istituti collettivi e comuni) e le assicurazioni vita collettive. Nell’annunciare la raccomandazione, la Commissione LPP ha giustamente ricordato che non tutto il rendimento di un istituto di previdenza può essere utilizzato per il tasso d’interesse minimo. Anzi, gli istituti di previdenza hanno l’obbligo di onorare i loro impegni legali nei confronti dei beneficiari di rendite e di costituire le necessarie riserve di fluttuazione e gli accantonamenti.
Nella previdenza professionale il margine di manovra finanziario degli istituti di previdenza con prestazioni vicine alla LPP è fortemente limitato dall’elevata aliquota di conversione. È per questo che hanno particolare necessità di un tasso d’interesse minimo che rispecchi la realtà. «L’aumento del tasso d’interesse minimo rende ancora più urgente la riforma del secondo pilastro, in particolare la riduzione dell’aliquota di conversione», aggiunge Arbter in vista del prossimo anno.
Poiché la riforma della LPP approvata dal Parlamento è stata sottoposta a referendum, andrà infatti in votazione l’anno prossimo. L’ASA sostiene l’adozione della riforma della LPP volta ad adattare la previdenza professionale alle mutate condizioni sociali e a migliorare le condizioni quadro per gli istituti di previdenza con prestazioni vicine alla soglia LPP nonché per le assicurazioni vita collettive.