Secondo l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), i suoli inquinati con sostanze nocive sui quali i bambini giocano regolarmente possono rappresentare una minaccia per la salute. Risultano particolarmente vulnerabili i bambini di età compresa tra 1 e 3 anni nella cosiddetta «fase orale», esposti all’assunzione diretta di particelle di suolo attraverso le mani sporche o oggetti contaminati.
Tra i possibili inquinanti problematici, soprattutto alla luce di nuove valutazioni tossicologiche, preoccupano in particolare i residui di piombo. Si tratta di un metallo pesante con possibili effetti cancerogeni e neurotossici, capace di accumularsi nell’organismo. In caso di inquinamento dei terreni, l’assunzione diretta di particelle di suolo contaminato da piombo oltre determinate concentrazioni può rappresentare la fonte principale di assunzione nei bambini in tenera età. Si stima che determinati terreni in Svizzera possano essere inquinati soprattutto a causa della concimazione, nei decenni precedenti agli anni ’70, con ceneri inquinate di carbone e legna.
Sebbene nei prossimi anni i parchi gioco dovranno essere indagati con maggiore dettaglio secondo i criteri che verranno stabiliti dall’UFAM, l’indagine presentata dalla SPAAS, che tra il 2018 e il 2021 ha analizzato la qualità del suolo presso 65 parchi gioco, fornisce un primo quadro rassicurante in merito alla presenza di residui di piombo. I valori misurati risultano abbondantemente inferiori ai valori soglia per i quali la legislazione federale richiederebbe una valutazione più approfondita del grado di deterioramento e un’eventuale limitazione d’uso del suolo.
Il rapporto “Indagine sulla presenza di metalli pesanti nei parchi gioco del Canton Ticino” è disponibile alla pagina www.ti.ch/suolo sotto la rubrica “Per saperne di più” a Documenti.