I sovraccarichi dell’apparato locomotore sono tra i rischi per la salute più frequenti al lavoro a livello mondiale. Il sondaggio europeo sulla salute condotto dalla SECO nel 2015 ha rilevato che sono frequenti le sollecitazioni dovute alla mancanza di movimento, ad esempio quando si lavora al videoterminale, ma anche quelle legate a un’eccessiva attività fisica, ad esempio a causa di attività ripetitive. Il che riguarda anche lavoratori dei settori industria ed edilizia, oltre la metà dei quali deve trasportare regolarmente carichi pesanti.
Nel complesso, si stima che circa un terzo di tutti i giorni di assenza sia dovuto a disturbi muscolo-scheletrici, che generano un costo pari a oltre 2 miliardi di franchi all’anno per i datori di lavoro svizzeri.
I disturbi all’apparato locomotore sono dovuti a sollecitazioni eccessive del corpo per lungo tempo.
Questi disturbi iniziano con semplici tensioni muscolari, ad esempio dei muscoli della nuca, e finiscono per provocare malattie infiammatorie croniche come infiammazioni delle guaine sinoviali o addirittura danni strutturali come l’ernia del disco o l’artrosi.
Le sollecitazioni ripetitive causano disturbi
Sollecitazioni ripetitive, come lavorare sopra la testa o stare seduti a lungo alla scrivania, causano disturbi a causa della mancanza di movimento. In questi casi, ad esempio, l’irrorazione sanguigna ai muscoli è limitata, il che in casi estremi può provocare danni muscolari. In simili situazioni è importante fare sufficiente attività fisica.
In ufficio è utile alzarsi regolarmente e fare due passi di tanto in tanto. La Suva raccomanda di lavorare il 60% da seduti e il 30% in piedi. Il restante 10% deve essere costituito da attività più movimentate, come ad esempio il programma «flow» della Suva.
Nel settore industriale occorre, per quanto possibile, evitare le posture forzate organizzando adeguatamente i posti di lavoro. Ad esempio, impiegando postazioni di lavoro regolabili in altezza oppure ausili che consentano di lavorare mantenendo una postura naturale. Lavorare in modo non ripetitivo e fare regolarmente pause con esercizi di compensazione è altrettanto utile per ridurre le sollecitazioni.
Le posture forzate estreme, come i lavori sopra la testa, dovrebbero essere mantenute per non più di due ore al giorno.
Ausili per prevenire i sovraccarichi
Un esempio di sovraccarico sul posto di lavoro è il sollevamento e il trasporto regolare di carichi, come avviene in molte aziende o sui cantieri. Se le sollecitazioni sono eccessive, si provoca un sovraccarico, danneggiando l’apparato locomotore.
Le lesioni tipiche sono le infiammazioni dei muscoli e delle articolazioni o addirittura l’artrosi. Anche carichi superiori a 7 kg possono essere problematici se devono essere sollevati molto frequentemente e in condizioni ambientali sfavorevoli. I datori di lavoro dovrebbero avere tutto l’interesse a organizzare le postazioni di lavoro in modo che le collaboratrici e i collaboratori possano lavorare restando il più possibile in salute.
Ecco perché è importante impiegare degli ausili. Nel trasporto bisogna far rotolare i carichi e non sollevarli.
Tecniche di lavoro adeguate e personale in buona forma fisica sono elementi che contribuiscono a ridurre ulteriormente le sollecitazioni. In particolare, è importante che i collaboratori vengano istruiti sulla tecnica di lavoro e la esercitino regolarmente, in modo da evitare che le sollecitazioni si trasformino in sovraccarichi.
Dott. Christian Müller,
esperto di ergonomia alla Suva
www.suva.ch/flow