Il 14 febbraio 2025, il cantiere della seconda canna del Tunnel del San Gottardo ha vissuto un momento storico con l’accensione della fresa che ha dato ufficialmente il via agli scavi. Un evento simbolico e di grande rilevanza, che richiede una macchina organizzativa impeccabile. A occuparsi di questo aspetto tra gli altri c’era Eventmore SA, azienda leader nell’allestimento di eventi complessi. Ne abbiamo parlato con Antonio Silvestro, CEO di Eventmore.
Eventmore ha avuto un ruolo fondamentale nell’organizzazione di questo evento. Quali sono state le principali sfide logistiche?
La logistica in un evento come questo è sempre una sfida, soprattutto perché operiamo in un cantiere con regole di sicurezza molto stringenti, spazi e tempi limitati. Il nostro lavoro è iniziato in novembre; sopralluoghi, definizione dei concetti di sicurezza, pianificazione nei minimi dettagli (il protocollo del committente richiede l’elenco di tutti i tecnici impegnati, così come la distinta dei veicoli che entreranno nella zona Cantiere). Lunedì 10 febbraio sono iniziate le operazioni con la preparazione e trasporto del materiale dal magazzino Eventmore fino all’area del cantiere. La zona dedicata all’evento si trova a livello scavo a meno 40 metri; il materiale va quindi predisposto per essere ingabbiato e calato mediante la gru di cantiere. Da lì, abbiamo proceduto con un montaggio graduale: prima la pavimentazione e il capannone, poi gli allestimenti interni d’arredo e l’infrastruttura tecnica. Il tutto in perfetto coordinamento con la Direzione Lavori del cantiere, per garantire il rispetto delle tempistiche e sicurezza.
Quali strutture e attrezzature avete fornito per l’evento?
Siamo ad Airolo; in febbraio dobbiamo quindi aspettarci qualsiasi condizione meteo e proteggere i numerosi ospiti. Abbiamo quindi installato una tensostruttura di 300 mq con pavimentazione, arredamenti e un palcoscenico per gli interventi ufficiali. Per garantire la massima qualità audiovisiva, abbiamo fornito un impianto audio professionale, uno schermo ledwall per la visione delle immagini e un sistema di illuminazione specifica per il palco e la Filarmonica che accompagnerà il momento clou dell’evento.
Parlando di riprese video, avete curato anche questo aspetto?
Sì, evidentemente gli ospiti non possono entrare alla testa della fresa perforatrice. Il team video, collegato con fibre ottiche, ha curato le riprese live. Telecamere all’interno del capannone per documentare gli interventi e altre telecamere con illuminazione nel traforo, per catturare il momento esatto dell’accensione della fresa. Immagini spettacolari che oltre ad emozionare i presenti, arricchiranno l’archivio storico dell’evento e del cantiere.
Dopo la cerimonia, quanto tempo avete avuto per smontare tutto?
Lo smontaggio è stato pianificato in modo estremamente rapido ed efficiente. Subito dopo la fine dell’evento, alle 13:00 del 14 febbraio, il nostro team ha iniziato a rimuovere le strutture affinché, entro le 12:00 di sabato 15 febbraio, l’area sia completamente sgomberata. Un intervento preciso, nel rispetto delle esigenze del cantiere.
In che modo Eventmore si distingue nell’organizzazione di eventi come questo?
La nostra forza sta nella capacità di gestire eventi complessi in contesti tecnici e operativi sfidanti. Non si tratta solo di montare strutture e tecnica, ma offrire una soluzione completa. La fase progettuale è fondamentale: disegni tecnici, analisi delle complessità, rispetto delle norme di sicurezza, pianificazione delle risorse. La fase operativa e l’evento stesso possono durare pochi minuti, ma il nostro obiettivo è garantire un evento perfetto, senza intoppi, che lasci il segno. Il nostro personale ha l’esperienza per operare e assumere questi oneri e accompagnare al successo i nostri clienti.
Cosa significa per Eventmore essere coinvolti in un evento così simbolico?
È un grande onore. La costruzione della seconda canna del Gottardo è un’opera di rilevanza sia nazionale che internazionale, e sapere di aver contribuito all’organizzazione di questo momento storico ci riempie di orgoglio. Lavoriamo sempre dietro le quinte, ma quando un evento riesce alla perfezione, sappiamo che tutto il team ha contribuito attivamente e professionalmente alla realizzazione di ogni singola componente del progetto.